Caratteristiche generali

La consuetudine vuole che con questo termine indefinito vengano indicate
soprattutto quelle rocce le cui caratteristiche sono complessivamente diverse da
quelle dei gruppi precedenti; si tratta di materiali generalmente mal
lucidabili, non sempre estraibili in blocchi e con destinazione d'uso spesso
particolari (es. elementi architettonici con spessori elevati).
Dal punto di
vista geologico spaziano dalle arenarie alle piroclastiche, dai calcari alle
quarziti, dalle ardesie ai porfidi, agli gneiss, e in generale, alle rocce
sedimentarie poco litificate.
Rientrano in questo gruppo: arenarie, ardesie,
calcari, quarziti, trachiti, tufi.

TIPOLOGIE E CARATTERISTICHE DELLE
PIETRE


Arenarie

Sono rocce sedimentarie che si formano per
cementazione naturale di sabbie silicee o silicatiche; nel caso di cementazione
di sabbie calcaree si formano i tufi calcarei.
Il cemento può essere di
natura silicea (quarzo, calcedonio), calcarea, argillosa, argilloso-calcarea,
ferruginosa, ferruginoso-gessosa, e, più frequentemente, di tipo misto.
In
base alla natura del cemento e al tipo di diagenesi le arenarie possono essere
più o meno compatte e distinguersi in forti e friabili; si presentano con
giacitura a strati e hanno una resistenza a compressione di circa 600-1000 kg al
cmq ed un peso specifico compreso fra 2,5 e 2,7.
La colorazione varia dai
toni bruno-giallastri al rosso, fino al verdastro. A seconda della compattezza
le arenarie possono essere impiegate come pietra da taglio, per elementi
architettonici, pavimenti e rivestimenti, e anche pavimentazioni stradali.

Ardesie
Le ardesie sono rocce metamorfiche generate per
metamorfismo dinamico a partire da argille e sono caratterizzate da struttura
scistosa con elevato contenuto di quarzo e colore plumbeo nerastro per
inclusione di sostanze carboniose. La resistenza a compressione con carico di
rottura anche di 1500 kg al cmq e anche la durevolezza è molto
elevata.

Calcari
I calcari sono rocce sedimentarie o
metamorfiche costituite prevalentemente di calcite, ovvero carbonato di calcio,
associato in genere ad impurità e sostanze varie che tendono a modificarne le
caratteristiche tecniche.
Hanno generalmente una durezza media,
corrispondente a 3 della scala Mohs, peso specifico da 2,40 a 2,75 e resistenza
alla compressione piuttosto buona.
La formazione di queste rocce può avvenire
per origine sedimentaria, da depositi chimici o meccanici provenienti da altre
rocce, per origine organogena, cioè a partire da organismi animali o vegetali,
oppure per origine metamorfica con processo di ricristallizzazione.
I calcari
teneri si lavorano molto facilmente ma non sono lucidabili; hanno grana fine ed
omogenea e vengono usati nelle costruzioni con funzione sia decorativa che
strutturale.

Quarziti
Le quarziti sono rocce metamorfiche
semplici costituite essenzialmente di quarzo ma con presenza anche di mica e
rocce originarie, ovvero arenarie sottoposte a ricristallizazione per
metamorfismo.
Le quarziti propriamente dette, essendo composte
essenzialmente da quarzo, non presentano scistosità, ma quando contengono mica,
in percentuali che possono essere più o meno alte, si presentano piuttosto
scistose e facilmente divisibili in lastre sottili con superficie perfettamente
piana e con piccole granulosità in rilievo.

Trachiti
Le
trachiti sono rocce eruttive dotate di struttura porfirica più o meno compatta,
con pasta fondamentalmente microcristallina e per questo piuttosto ruvida al
tatto e poco lucidabile.
Le qualità migliori sono caratterizzate da un carico
di rottura alla compressione superiore ai 1200 kg/cmq e la colorazione, in base
ai componenti, varia dal grigio quasi nero ai toni giallo-bruni, talvolta con
venature serpeggianti parallele e ramificate.
Queste pietre, un tempo
impiegate per le pavimentazioni stradali grazie alla loro elevata resistenza
all'usura, vengono attualmente utilizzate come pietre da costruzione e da
paramento, soprattutto per realizzare stipiti di porte e finestre, zoccolature,
edicole funerarie, etc...

Tufi
Sono rocce sedimentarie
piroclastiche e incoerenti, derivanti da un processo di cementazione dei
depositi di lapilli, dovuto soprattutto all'occlusione degli spazi intersiziali
ad opera di sostanze minerali generatesi dagli stessi materiali (silice idrata,
ossidi ed idrossidi di ferro, etc.) o da sostanze depositate da acque di
circolazione sotterranea (in genere calcite).
In base alla loro costituzione
chimico mineralogica assumono il nome delle corrispondenti rocce effusive. In
base alle caratteristiche della struttura i tufi possono essere cristallini (se
totalmente o quasi composti da cristalli), litoidi (se coerenti ma a superfice
terrosa), incoerenti pomicei (se molto ricchi di pomice), brecciati, (se
contenenti blocchi o bombe vulcaniche) o zonati.
I tufi non hanno
generalmente grande resistenza a compressione (30-50 kg/mq), presentano un peso
specifico di circa 1,3-1,5 e vengono spesso impiegati nelle costruzioni sotto
forma di blocchetti di muratura.

I GIACIMENTI E LE CAVE

Si
possono prendere in considerazione alcune delle pietre che presentano casi di
giacitura particolarmente interessanti.
In questa categoria rientrano
innanzitutto molte vulcaniti che, essendo piuttosto difficili da lucidare,
vengono impiegate con superfici naturali o levigate.
Le difficoltà dei
depositi di queste rocce dipendono dai meccanismi di messa in posto delle
colate, che, per loro intrinseca natura, non danno quasi mai origine a banchi,
strati o livelli con spessori e caratteristiche costanti.
Le numerose
discontinuità presenti nella roccia, costituiscono sempre un ostacolo alla
creazione di buone geometrie di cava e alla formazione di blocchi di grande
cubatura.
In questi casi si aggira l'ostacolo realizzando una produzone in
blocchetti di piccola pezzatura .
Le numerose pietre che vengono coltivate da
calcari arenacei, farinosi, presentano forme grossolanamente stratoidi in
giaciture a blanda immersione, senza rovesciamenti delle serie stratigrafiche e
con scarso disturbo tettonico; quasi sempre si ha la mancanza di un limite
superiore.
In ambito metamorfico si possono ricordare i giacimenti di
quarzite, serpentine, gneiss e ardesie.
Le quarziti sono molto diffuse anche
se poche sono le cave in grado di produrre blocchi; spesso presentano una
lastrificazione molto fitta e netta e sono caratterizzate da una grande
abrasività, infatti sono i materiali che più usurano le attrezzature di cava e
di laboratorio.
A differenza delle quarziti le serpentine sono materiali
fortemente anisotropi, con gamma cromatica molto ristretta e facilmente
lucidabili.
Le ardesie sono molto comuni e il loro moderato metamorfismo le
rende facilmente rinvenibili.
Sono spesso caratterizzate da una marcata
suddivisione in lastre molto sottili, il che permette la possibilità di produrre
facilmente blocchi e lastre.
Un esempio interessante di giacimentologia
complessa di questo genere è quello delle ardesie liguri, il cui scavo viene
affrontato mediante gallerie molto profonde rispetto al piano di campagna, in
modo da poter seguire líimmersione della formazione produttiva.

Tratto da
"Atlante dei materiali di cava", supplemento di AREA n.60, Federico Motta
Editore