Tennisclub, The Couch, Ijburg, Amsterdam, MVRDV architecten

Nel quartiere residenziale di IJburg, sorto a partire dagli anni 2000 su una isola a est di Amsterdam, sorge il circolo del tennis progettato dallo studio olandese MVRDV: uno spazio importante per la comunità di questa urbanizzazione dove si insedieranno 45.000 persone. L’edificio è immediatamente riconoscibile per il suo colore rosso brillante e per la forma particolare della copertura la cui accentuata ondulazione permette di accogliere un’insolita tribuna per assistere alle partite e agli allenamenti. La pianta è un semplice rettangolo allungato, forma condizionata dai vincoli del lotto, delimitato, da un lato, dai dieci campi da tennis esistenti e, dall’altro, dall’acqua del lago IJ. A questa geometria elementare si contrappone la morfologia complessa della copertura a doppia sinusoide che plasma i gradoni degli spalti, concavi nella parte inferiore e convessi in quella superiore. Gli schizzi di progetto mostrano che l’idea di questa forma si è sviluppata a partire da un semplice gesto di deformazione del tetto, come se un elemento venisse fatto cadere su un fluido in quiete e generasse una perturbazione che si propaga nello spazio. Questa deformazione ha consentito di accorpare tutte le funzioni tipiche di ogni tennis club, cioè luogo di ritrovo e spazio cui partecipare alle sfide sportive, in un unico edificio-scultura che gli stessi progettisti hanno voluto battezzare ironicamente the couch, alludendo a una comoda seduta. I gradoni sono strutturati in parte ad anfiteatro e in parte a cono e si sviluppano per l’intera profondità del corpo di fabbrica. L’onda della copertura scende verso i campi da tennis fino alla quota del terreno e incoraggia gli spettatori a salire e arrampicarsi verso la cima, dove raggiunge un’altezza di 7 m ed è protetta da un’alta balaustra di vetro.

Con questi semplici segni ecco raggiunto l’obiettivo del progetto: donare alla collettività un luogo ben caratterizzato dal colore rosso del rivestimento di resina che invade pareti, copertura, recinzioni e campi da tennis e incentivare le persone a relazionarsi e fare attività sportiva in una forma innovativa, fluida e accogliente. Lo spazio interno dell’edificio, scavato dall’onda del tetto, è un ambiente suggestivo e intimo completamente rivestito in legno. Concepito come un contenitore aperto a tutti, 365 giorni all’anno, al suo interno è possibile svolgere attività ricreative, consumare uno snack o semplicemente incontrare gli amici e leggere. E questa apertura si riflette anche nel disegno del volume che si affaccia con ampie vetrate sull’acqua a nord-est ed è generato da una pianta libera vincolata solo dai blocchi dei servizi posti alle estremità che contengono gli spogliatoi, la cucina, il magazzino e i servizi igienici. Il comune di Amsterdam ha fortemente perseguito la costruzione del nuovo quartiere di IJburg nonostante la lunga opposizione di alcuni gruppi di cittadini preoccupati dall’impatto ambientale negativo per la natura del lago circostante.

Ha stabilito rigide regole per la sostenibilità del nuovo insediamento e imposto la realizzazione di due distinte reti di distribuzione per l’acqua potabile a uso domestico e per le acque grigie, l’obbligo per tutti gli edifici di utilizzare il teleriscaldamento del quartiere, impiegare pannelli solari e materiali da costruzione ecologici e incentivare la creazione di spazi per l’integrazione tra gli abitanti. Lo studio di architettura olandese ha dato una risposta convincente a queste richieste ideando un involucro in cui la massa termica del calcestruzzo, l’impiego diffuso di forti spessori di isolamento e del legno di rivestimento certificato FSC consentono di realizzare un edificio ben isolato e riscaldato utilizzando solo il teleriscaldamento del quartiere. Inoltre, per migliorarne l’efficienza energetica, le ampie vetrate a nord captano la luce indiretta e le limitate aperture a sud diminuiscono i carichi termici estivi e rendono superfluo il sistema di condizionamento che viene sostituito dalla ventilazione trasversale naturale.

LE TRIBUNE: UN'ONDA SINUSOIDALE TRIDIMENSIONALE
Le La progettazione e l’esecuzione della complessa morfologia della copertura ha rappresentato una sfida per gli ingegneri strutturali e gli appaltatori. Dopo una dettagliata progettazione in 3D della forma sinusoidale tridimensionale desiderata si è passati alla delicata fase esecutiva optando per un guscio di conglomerato cementizio armato con quattro reti metalliche a maglie molto fitte in grado di resistere al grande carico dinamico, a tutte le vibrazioni e le deformazioni che avrebbero comportato l’utilizzo finale dei numerosi spettatori. Nella prima fase è stata disposta una struttura provvisoria di legno su cui sono stati appoggiati i casseri per il getto del calcestruzzo. La struttura lignea è composta da una fitta orditura di travetti disposti trasversalmente sopra due travi di bordo di legno OSB sagomate come una sinusoide, collocate nel punto più alto e in quello più basso della copertura, e da una trave longitudinale posta al centro. La forma tridimensionale sinusoidale è stata realizzata utilizzando travetti di legno di uguale lunghezza collocati in senso trasversale e giuntati in mezzeria, in modo da consentire un diverso angolo di torsione tra le due estremità, e da una orditura fitta di listelli posti in senso longitudinale. Su questo scheletro provvisorio sono stati posati i pannelli deformabili delle casseforme per contenere il successivo getto di calcestruzzo e alcuni listelli distanziati di 50 cm per il fissaggio del controsoffitto interno in legno di larice. Il getto è avvenuto in quattro fasi successive e, quando il calcestruzzo ha raggiunto la resistenza caratteristica, si è passati al disarmo del solaio e alla rimozione di tutta la struttura lignea e dei puntelli. Infine, sopra al guscio a doppia curvatura sono stati montati i gradini delle scale e della tribuna, realizzati con elementi prefabbricati di legno e polistirene poi interamente rivestiti con resina a spruzzo EPDM di colore rosso con forte resistenza all’usura, ai raggi ultravioletti e in grado di rendere il piano di calpestio antiscivolo.

Scheda progetto
Progettista: MVRDV
Committente: TC IJburg
Periodo di costruzione: 2013 - 2015
Area: 322 mq (tennis club and viewing platform)
Localizzazione: Amsterdam, The Netherlands
Gruppo di progetto: Winy Maas, Jacob van Rijs and Nathalie de Vries with Renske van der Stoep, Pepijn Bakker, Arjen Ketting, Sanne van der Burgh, Cristina Gonzalo, Rosa Rogina Coprogettisti: Studio Bouwhaven
Ingegneria strutturale: ABT
Impresa: Romijn Bouw
Photos: MVRDV

Arketipo 102, Coperture, maggio 2016