Sarà una vera e propria grande installazione la mostra personale di Zaha Hadid, ospite d'onore della quarta edizione della Biennale internazionale di Architettura "Barbara Cappochin", dal prossimo ottobre a Palazzo della Ragione a Padova.
L'esposizione farà conoscere i numerosi e innovativi progetti di uno gli interpreti più significativi nella scena mondiale del decostruttivismo in architettura. Irachena di nascita e naturalizzata a Londra alla fine degli anni '70, la Hadid è stata la prima donna a vincere nel 2004 il Premio Pritzker, che equivale al Premio Nobel per l'architettura. Moltissimi i progetti realizzati in tutto il mondo, tra gli ultimi in corso quello rivoluzionario per il MAXXI di Roma, il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo che sarà ultimato proprio alla fine di quest'anno.
Dopo Mario Botta (2003), David Chipperfield (2005) e Kengo Kuma (2007), Zaha Hadid allestirà la sua mostra personale per la Biennale, in uno dei monumenti più famosi di Padova, nonché degli edifici simbolo della città. Oltre all'importante valenza storica, il "Salone"di Palazzo della Ragione, infatti, riveste una notevole importanza anche da un punto di vista artistico e architettonico: è infatti decorato con uno stupendo ed elaborato ciclo di affreschi e si ritiene che il suo tetto sia il più largo in Europa costruito senza il supporto di colonne.
Il Palazzo stesso, dunque, è per Zaha Hadid un'importante occasione per realizzare un progetto di design "a forte impatto". Accettando la sfida di intervenire nel rispetto delle caratteristiche contestuali e architettoniche, la Hadid "vede" il Salone come un campo sul quale le coordinate esistenti dello spazio (le aperture delle porte) agiscono come forze in movimento. Questo "campo di forze" è tradotto dall'architetto con la creazione di un mondo di forme ondulate: un paesaggio fatto di blocchi, basamenti e segni sul pavimento; "guidati" proprio dalle geometrie dei blocchi sarà possibile per i visitatori apprezzare gli affreschi e le sculture presenti al Salone. I blocchi definiti dalle regole della continuità e della rottura generano isole distinte tra loro, ognuna di queste isole (lines\bundles\networks - waves\shells\cocoons - aggregations\clusters\jigsaws - fields - landscape&topography - parametricism), definisce le morfologie concettuali che sottendono l'intera esposizione. I basamenti diventano non solo parte integrante dell'opera dell'architetto, ma all'occorrenza posti a sedere per i visitatori.
Anche i segni sul pavimento divengono elementi costitutivi dell'intero allestimento, agendo come segnali visivi che indicano la direzione nella visita alla mostra che si sviluppa sui complessivi 2.500 metriquadri di area del Salone.
La mostra resterà aperta al pubblico dal 27 ottobre fino al 1° marzo 2010.
Zaha Hadid sperimenta nuovi concetti di spazio che intensificano il panorama urbano esistente nella ricerca di un'estetica visionaria comprendente tutti i campi del design, passando dalla dimensione urbana ai prodotti, dagli interni all'arredamento. Fondamentale per lei è il rapporto tra architettura e paesaggio che, combinandosi assieme, portano a risultati inaspettati in termini di dinamismo delle forme.
Porta sempre la firma di Zaha Hadid il progetto del "Tavolo dell'architettura" che esporrà le serigrafie di tutti i progetti partecipanti alla quarta edizione del Premio Internazionale di Architettura "Barbara Cappochin", i cui vincitori saranno proclamati il prossimo 26 ottobre (data di inaugurazione della mostra relativa).
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