L'architettura, le forme, i colori, le luci influiscono sui gesti, sulle abitudini, sulle emozioni e sul benessere delle persone. L'organizzazione verticale secondo cui tradizionalmente vengono articolati gli uffici rispecchia gerarchie che spesso limitano l'interazione tra i diversi gruppi e team di lavoro. Per questa ragione l'intervento focalizza l'attenzione sugli spazi di relazione favorendo lo sviluppo di uno schema spaziale-organizzativo orizzontale che incoraggi i quotidiani rapporti di comunicazione fra le persone.
Da un punto di vista architettonico, il progetto trova le sue ragioni più profonde nel rapporto tra l'involucro e gli spazi in esso contenuti: alla forte caratterizzazione e matericità dell'edificio storico è stata contrapposta l'assoluta astrattezza dei volumi e delle superfici interne.
Questa dialettica ha orientato le principali scelte progettuali e la trasformazione dell'edificio che è avvenuta attraverso tre tipi di azioni:
- definizione di un impianto distributivo affidato a volumi in vetro colorato, vere e proprie "cerniere" che organizzano i percorsi in modo fluido e circolare;
- creazione di una "pelle" che si sovrappone, internamente, ai muri perimetrali e ne filtra la percezione. Il rivestimento è costituito da listelli di legno bianco che filtrano la luce naturale e artificiale e generano una successione di pieni e di vuoti;
- caratterizzazione degli spazi di servizio attraverso l'uso di grandi campiture colorate. La ricerca di astrattezza viene, in questo caso, ricercata con la creazione di spazi monocromatici in cui il colore uniforma piani verticali, orizzontali e aperture.
Le funzioni
Al piano terra sono collocate le funzioni pubbliche, in particolare una sala multimediale che a "configurazione chiusa" può ospitare meeting per oltre 50 partecipanti, ma che diventa uno spazio espositivo e d'incontro molto più ampio se "aperto" grazie ad un sistema di pareti mobili.
Il piano primo è il cuore dell'intera struttura e ospita sia gli uffici dei dirigenti che quelli operativi.
Al secondo piano si concentrano le sale riunioni e gli spazi di maggiore rappresentanza.
L'ultimo piano ha una funzione di servizio ed è stato destinato a foresteria e palestra.
I principali elementi di arredo, realizzati su disegno e caratterizzati da linee molto semplici ed essenziali, concorrono alla definizione delle diverse aree funzionali.
Scheda studio
Nome: DAP Studio Elena Sacco – Paolo Danelli
Associati: Arch. Pierpaolo Danelli, Arch. Elena Sacco
Indirizzo: Via G. Brocchi 9/a
Città: Milano
Telefono: 02 70631511
Fax: 02 2361496
E-mail: info@dapstudio.com
Web: www.dapstudio.com
Scheda progetto
luogo: Milano
cliente: SGR Swiss & Global Service
progetto architettonico: DAP Studio Elena Sacco – Paolo Danelli, Arch. Antonio Gentili e Arch Isabella Maruti
progetto ingegneristico: Impianti: Ing. Guffanti, Ing. Ceserani
coordinatore lavori: D.L. opere architettoniche e allestimenti: Arch. Paolo Danelli; D.L. opere impiantistiche e forniture: Arch. Gentili e Arch. Maruti
collaboratori: Alessia Mosci, Carolina Martinelli, Fabio Pelizzari
impresa di costruzione: Edil design Sas - Sesto San Giovanni (MI) (opere edili); Elleterm Srl - Osnago (LC) (impianti); Barth - Bressanone (BZ) (arredamento)
fotografie: Alessandra Bello
tempi di progettazione: maggio-giugno 2010
tempi di realizzazione: luglio 2010-gennaio 2011
superficie costruita mq: 1.350 mq