A Inverness, sulla costa orientale delle Highlands scozzesi, in prossimità del Raigmore Hospital, sorge il Maggie's cancer caring centre, un centro d'assistenza per malati di cancro. Attenti alle specifiche problematiche dei pazienti, gli architetti hanno tenuto conto, nella progettazione degli spazi, nel linguaggio delle forme e nella scelta dei materiali, dei requisiti naturali e psicologici richiesti dalla committenza.
L'idea è di Maggie Keswick Jencks, da cui il progetto prende il nome e che, affetta da cancro, ha sperimentato di persona l'importanza di un'assistenza personale a livello istituzionale. Da quest'esperienza, è sorto il desiderio di fondare centri e istituti dove pazienti, parenti, amici e personale addetto alla cura dei malati potessero essere consigliati gratuitamente su tutti gli aspetti della convivenza con la malattia e sulle possibilità di guarigione.
La metafora della scissione cellulare
Maggie e il marito, il paesaggista Charles Jencks, sono stati sin dall'inizio convinti dell'esigenza di un concetto creativo specifico: condizioni domestiche in un contesto mirato all'intento terapeutico, soluzioni architettoniche interne ed esterne atte a suscitare ottimismo. Page & Park Architects, responsabili anche della costruzione, insieme a Charles Jencks, hanno così realizzato un armonico connubio fra configurazione del paesaggio e forma costruita.
In senso metaforico, il linguaggio delle forme del Maggie's Centre intende simboleggiare il processo di scissione cellulare (mitosi): ovali lanceolati, come il profilo di un occhio, si ripetono e sovrappongono nello spazio a disegnare la pianta dell'edificio e l'organizzazione degli spazi verdi. Internamente, gli ambienti, sviluppati quasi esclusivamente al piano terra, sono disegnati in modo da risultare flessibili ma accoglienti. Pareti curve e porte a scomparsa dividono l'open space in angoli accoglienti dall'atmosfera domestica, quali il soggiorno, la cucina, la sala da pranzo e di lettura.
Flessibilità degli spazi
Le chiusure scorrevoli, creando una gradualità di spazi aperti e chiusi, consentono di individuare nella zona centrale della pianta, al di sotto del piano mezzanino, locali destinati alle attività di consulenza di pazienti e parenti delle persone affette dalla malattia. Il piano mezzanino accoglie un ufficio d'amministrazione, con postazioni di lavoro affacciate sugli spazi sottostanti attraverso un vuoto a doppia altezza. È accessibile tramite una scala collocata in corrispondenza della linea dell'ovale, che segna figurativamente il piano equatoriale di scissione, proseguendo nel muro esterno di recinzione del giardino.
Continuità materica e formale
Tutti gli ambienti comuni sono costantemente messi in comunicazione con gli spazi verdi esterni, attraverso grandi vetrate e superfici caratterizzate da continuità materica e formale.
La parete curva con rivestimento di legno, che organizza i locali più interni, si protende a definire e racchiudere un giardino. In questo modo, viene data ai visitatori dell'istituto anche la possibilità di prendere sufficiente distanza dalle attività del centro, e tuttavia restare tutelati nei suoi spazi. Quest'angolo di verde costituisce la continuazione logica dell'intera concezione degli interni: con attenzione alle diverse esigenze emotive dei malati, si ha qui un'alternanza fra spazi aperti e intimi, appositamente ideata per consentire di seguire, in modo particolarmente efficace, i pazienti in tutte le fasi della loro malattia.
Il manto dell'edificio è stato concepito come contrapposizione agli elementi fortemente caratterizzanti del parco: due collinette di terra ricoperte d'erba, intornoa cui si snodano in ascesa sentieri a forma di spirali. Questo movimento viene ripreso dai pannelli di rame pre-patinato della facciata, che avvolgono, in forma di un nastro continuo in ascesa, la struttura della parete perimetrale inclinata di 10° verso l'esterno.
Il linguaggio delle forme e la funzionalità dell'edificio, vengono completati dall'impiego di materiali naturali, come il legno per la struttura portante e il rivestimento degli ambienti interni, il rame in diversi stati di ossidazione per l'involucro esterno.
La struttura di legno
La struttura di legno era stata concepita inizialmente di calcestruzzo armato, una soluzione tecnologica più semplice per realizzare forme curve sia in pianta che in alzato, ma più costosa e meno flessibile nell'organizzazione degli spazi. La stretta collaborazione tra strutturisti dello studio SKM - Sinclair Knight Merz e i carpentieri Oak and Woodland, ha portato alla definizione di una struttura interamente di legno, basata sull'impiego di elementi portanti (travi e pilastri) giuntati tramite connessioni di acciaio inossidabile. Le pareti perimetrali e i piani di copertura sono completati da elementi prefabbricati di legno tipo sandwich: pannelli a scaglie orientate, accoppiati a strati isolanti di lana di roccia, a spessore variabile, inseriti in un telaio continuo portante.
Un equilibrato contrasto come pure un'armoniosa unità con gli spazi esterni è determinata dall'impiego del materiale di rivestimento: lastre di rame verde pre-patinato sagomate, installate al supporto di legno con disposizione a fasce continue a spirale. Tetto e zoccolo dell'edificio sono ugualmente rivestiti in rame, nella variante brunita opaca, a sottolineare la base di attacco a terra dell'edificio e la copertura a inclinazione e curvatura variabile.