Nuova sede Eni-Saipem a Roma – Artechstudio

L'edificio è collocato in un'area posta a ridosso del quartiere Eur, tra la via Laurentina e il quartiere Colle di Mezzo, nei pressi del capolinea della metropolitana B, in una depressione naturale formata dal fosso di Vigna Murata.
Si tratta di un'area caratterizzata dalla presenza di ampi spazi dedicati ai parcheggi e capolinea di bus a servizio della metropolitana, delle relative infrastrutture viarie oltre che di alcuni edifici direzionali isolati.
La sola struttura in cemento armato dell'edificio è stata realizzata negli anni 80 e a seguito della sua prolungata esposizione agli agenti atmosferici si è deciso di demolirla e ricostruirla secondo le nuove normative e i nuovi parametri funzionali. Tale circostanza, pur costituendo un limite alla progettazione per la necessità di conservare le fondazioni esistenti, adeguatamente consolidate, si è trasformata in un occasione di riconfigurazione della distribuzione funzionale, vista la possibilità di dimezzare il numero degli elementi strutturali verticali, così da ottenere un nuovo organismo dotato di flessibilità e ambienti lavorativi di qualità.
In un'ottica di riqualificazione dell'area di intervento è stata effettuata la scelta di liberare dalle auto gli spazi circostanti l'edificio e di creare un'autorimessa seminterrata che sfrutta il dislivello tra via L. Gaurico e le linee terminali della metropolitana, rendendo possibile in questo modo la configurazione in superficie di una sorta di piazza, un luogo di incontro e di relax, caratterizzato dalla presenza di pavimentazioni pregiate in pietra, specchi d'acqua, aree verdi con alberature.
In corrispondenza del blocco centrale dei collegamenti verticali, verso sud è stata prevista la realizzazione di una serra verticale le cui essenze vegetali sono visibili, oltre che dall'esterno, anche dall'interno degli ascensori. La presenza nelle aree di pertinenza di prati, giardini pensili, alberature, insieme agli specchi d'acqua posti sulla piazza, non solo ha l'obiettivo di dialogare con l'area vasta in cui si inserisce ma anche quello, ambizioso, di rendere il luogo di lavoro più confortevole. Dunque le essenze vegetali contenute nell'elemento verticale "serra" si inseriscono in modo prorompente in questo contesto, interrompendo la regolarità del prospetto, e attenuando in qualche modo l'aspetto tecnologico delle vetrate con frangisole.
La presenza del verde rafforza il principio di sostenibilità che ha connotato il progetto e che, grazie a una serie di soluzioni architettoniche e impiantistiche come i frangisole, le pareti ventilate, la copertura a captazione energetica, l'involucro vetrato ad alte prestazioni, hanno portato l'edificio alla Classe A di efficienza energetica.
La presenza di materiali lapidei caratterizza il trattamento delle superfici esterne, nella pavimentazione della piazza in masselli di porfido del Trentino, con elementi lineari in travertino romano che contengono il sistema lineare di raccolta delle acque piovane, nel percorso di accesso all'edificio, in lastre di pietra lavica siciliana di formato variabile, negli specchi d'acqua, interamente rivestiti con lastre di travertino romano.