La filosofia progettuale ha come obiettivo il rispetto della palazzina esistente, non priva di una sua dignità progettuale, cui aggiungere, con una vera e propria operazione di addizione, una volumetria dalle proporzioni affini che trova caratterizzazione nel gioco degli slittamenti delle volumetrie, del trattamento grafico delle linee orizzontali di solaio e gronda e nell'alternanza delle nuove aperture.
L'intervento riguarda la ristrutturazione e l'ampliamento degli uffici degli ex Macelli, con la creazione di alloggi per l'emergenza abitativa.
L'edificio, degli anni 60 è collocato in un contesto privo di specifiche connotazioni in zona di frangia fra campagna e tessuto di capannoni prefabbricati. L'approccio progettuale ha avuto come obiettivo il rispetto della palazzina esistente, cui viene affiancata una volumetria in ampliamento dalle proporzioni affini.
La caratterizzazione complessiva è incentrata sul ruolo della addizione e la sua riconoscibilità rispetto alla volumetria originaria. La destinazione di residenze a uso temporaneo, destinata a fruitori in transito, ha comportato la scelta di non connotare l'edificio secondo gli stilemi di una ipotetica casa ideale e idealizzata, cercando un nuovo codice di riferimento universale che trova ragione d'essere nel valore simbolico e didascalico di quella che, anche sotto il profilo della scelta del colore, si è voluto caratterizzare come infrastruttura pubblica, segnale urbano capace di comunicare una nuova identità del luogo.
L'addizione volumetrica ha come terminale una loggia affacciata sulla campagna e vista dell'arco collinare e montuoso dell'Appennino.
Le cinque unità sono costituite da bilocali e trilocali e i nuovi volumi accessori sono inseriti in una posizione che agevola la distribuzione interna offrendo a tutte le unità immobiliari il doppio affaccio.
La soluzione progettuale utilizza per i nuovi volumi del piano terra un materiale non imitativo della pietra esistente ma ugualmente efficace per il mantenimento della distinzione rispetto al livello superiore ovvero pannelli in lamiera zincata, piena o, in corrispondenza delle aperture e delle U.t.a., a finitura microforata.
Al piano primo la superficie intonacata unifica, insieme alla linea della gronda della copertura, la sequenza delle volumetrie lasciando alle aperture a taglio verticale il compito di differenziare la cronologica delle opere.
Scheda progetto
luogo: Comune di Quarrata (PT)
cliente: Progetto preliminare: Comune di Quarrata; Progetto Definitivo-Progetto Esecutivo-Direzione Lavori: Spes-Società Pistoiese Edilizia Sociale Spa
progetto architettonico: Arch. Nicola Becagli – Arch. Paolo Bechi
collaboratori: Arch. Alessio Gai – Arch. Michele Fiesoli
impresa di costruzione: Vespignani Costruzioni, Pistoia
progetto strutture: Ing. Ivan Sanfilippo
progetto acustico: Ing. Davide Matteoni
impianti sanitari: Ing. Davide Matteoni
impianti di riscaldamento: Ing. Davide Matteoni
impianto elettrico: Ing. Davide Matteoni
fotografie: Alessio Gai – Michele Fiesoli
tempi di progettazione: Prog. Preliminare: febbraio 2009; Prog. Definitivo ed Esecutivo: giugno 2009; Collaudo: giugno 2012
tempi di realizzazione: 2009-2012
superficie costruita mq: Sul iniziale mq 250, Sul finale mq 380
Scheda studio
Studio: GTA architettura
Indirizzo: Ripa Castel Traetti, 1
Città: Pistoia
Telefono: 0573 25700
Fax: 0573 25700
e-mail: studio@gtaa.it
www: www.gtaa.it
Arch. Nicola Becagli (fondatore), Arch. Paolo Bechi (fondatore), Arch. Alessio Gai (partner), Arch. Michele Fiesoli (partner)