Vincitore del Wood Architecture Prize 2024, promosso da Klimahouse, il progetto per il Centro Soranzo di Forte Rossarol, firmato dallo studio ARBAU, è un esempio di collaborazione virtuosa fra discipline mossa dalla volontà di creare spazi di cura e accoglienza innovativi, dove il benessere è base trasversale e fondamentale.

Si tratta di una struttura di cura delle dipendenze, ospitata nell’area monumentale di Forte Rossarol, un’area militare abbandonata trasformata in hospice (dal latino hospitare = accogliere), in cui convivono attività di accoglienza e terapeutiche, in concessione ad una cooperativa sociale. Grazie alla donazione economica di un privato è stato avviato nel 2013 un processo multidisciplinare che ha interessato undici edifici nati come deposito di munizioni, che già ospitavano il Centro, un'eccellenza nella cura delle dipendenze, e che ha coinvolto artisti, medici, psicologi, operatori, utenti, grafici e ha portato alla rigenerazione degli spazi e alla valorizzazione del metodo di cura, aprendo una ricerca sulla relazione tra neuroscienze e architettura.

La definizione del Centro Soranzo è il risultato dell'integrazione fra più livelli d’intervento: la sistemazione paesaggistica, il restyling connesso alla riqualificazione energetica, la riorganizzazione funzionale, alcuni ampliamenti, gli interni e la grafica unificata.
Si è trattato di un progetto aperto, inaugurato nel 2013 con i primi interventi e la riorganizzazione complessiva, e proseguito negli anni in funzione delle nuove esigenze, fino alle ultime realizzazioni completate nel 2021. Il progetto iniziale ha fornito il "telaio di riferimento e un registro linguistico", dichiarano da ARBAU, che hanno reso unitari e coerenti alla scala paesaggistica gli interventi succedutisi nel tempo.

"Il progetto si basa sulla scelta di un registro sobrio, senza eccessi formali, da un linguaggio contemporaneo, che riflette i principi di cura e pone il bello come elemento terapeutico", proseguono le progettiste.
Fulcro della riqualificazione sono i tre ampliamenti costruiti completamente in legno con pannelli X-lam. Queste aree ospitano le sale terapeutiche collettive polifunzionali e sono definite da testate trasparenti.
"Per Soranzo si è partiti dalla individuazione degli elementi di qualità presenti, in particolare la singolarità del luogo, una grande area verde circondata dal paesaggio agricolo, per valorizzarli integrando edifici e contesto ed estendendo gli spazi di cura all'esterno. Le vetrate creano continuità tra interno ed esterno, portando la luce naturale negli ambienti di cura e, di sera, quella artificiale nel parco, così gli ospiti sono stimolati ad usare lo spazio esterno per rilassarsi, fare attività fisica, incontrarsi. Tre sono gli aggettivi che definiscono le caratteristiche dei nuovi ambienti: luminosi, accoglienti e stimolanti".

Gli ampliamenti sono simili, ma al contempo differenti, caratterizzati dalla sporgenza asimmetrica del tetto, il cui taglio genera testate diverse, che introducono un’asimmetria che rompe la serialità dell'insediamento militare, ossessiva per una struttura di cura delle dipendenze. A ciò si aggiunge l'effetto di scomposizione spaziale data dall'uso alternato di due tonalità di colore, il rosso e il sabbia, nelle facciate degli edifici.
Gli spazi interni sono caratterizzati dal legno lasciato a vista, unitamente alla sezione architettonica a “forma di casa”, ed hanno un effetto domestico ed accogliente, più che “clinico”.
L'area verde è stata valorizzata ordinando i percorsi, a partire dalla strada centrale, trasformata in un viale pedonale, e dal sentiero di ronda, trasformato in percorso sportivo.
Nel parco si collocano anche i quattro padiglioni per i fumatori, piccole attrezzature nel verde.

"Il risultato del percorso per Centro Soranzo è la definizione di un luogo fortemente riconoscibile, in controtendenza con l'anonimato delle strutture socio sanitarie, identificate spesso solo da un punto di vista prestazionale. Per questo è stato oggetto di studi neuroscientifici sulla relazione tra spazio e cura, riportati nella pubblicazione “Aftercare & Post-Prevention nelle Addiction. Verso il benessere” a cura del prof. Cristiano Chiamulera e dello psichiatra Mauro Cibin", chiudono da ARBAU.

Scheda progetto
Periodo: 2013/2021
Commitente: CoGes Don Milani Cooperativa Sociale, v.le S.Marco 172 Venezia Mestre
Importo lavori: € 2.200.000
Dati dimensionali: mq 2.100, n° 11 edifici
Progettisti: Arbau Studio (Marta Baretti/Sara Carbonera) - progetto architettonico e D.L. ing. Stefano Borsoi -  progetto e D.L. strutture ed impianti
Consulenti: Artway of Thinking, (Stefania Mantovani) - processo multidisciplinare di co progettazione, Sebastiano Girardi Studio - grafica e comunicazione
Impresa esecutrice: Labor Cooperativa Sociale
Foto: Barbara Corsico

Premi e riconoscimenti
2024 Wood Architecture Prize by CasaKlima – primo premio
2023 Premio Architettura Lovers – menzione speciale
2022 Big See Wood Design Award
2022 Premio Dedalo Minosse 12 edizione – premio speciale Città dell’Arte Fondazione Pistoletto
2021 10° Premio Internazionale Barbara Capocchin – menzione speciale
2021 Premio Anna Taddei per il design al femminile Ordine Architetti di Modena