Il raggruppamento temporaneo formato da Nou Group e dalla società di ingegneria RPA è stato selezionato per il progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione di un edificio storico nel centro di Viterbo, il complesso di Santi Simone e Giuda. Situato in una zona strategica vicino alle principali attività culturali ed economiche della città, l’edificio, di circa 5.700 mq, era in uno stato di degrado che richiedeva un intervento urgente.

L’obiettivo principale del progetto è quello di trasformare l'edificio, che ha una lunga storia risalente al XIV secolo, in un Collegio di Merito per l'Università degli Studi della Tuscia e in un centro di accoglienza per donne vittime di violenza e disagio sociale. Nou Group si è distinto per la qualità della sua proposta progettuale, che ha un forte impatto sulla città sia dal punto di vista architettonico che sociale.
“Il complesso è a ridosso delle mura storiche di Viterbo, nello specifico è localizzato in prossimità del convento di Santa Rosa. È un ex convento titolato ai Santi Simone e Giuda e risale al XIV secolo. Nel corso dei secoli ha subito una serie di modifiche e accorpamenti: una parte che era dedicata alla chiesa principale è stata demolita per fare spazio all'attuale Largo Vittorio Colonna, che si trova sul retro rispetto all'ingresso principale del complesso. Una delle difficoltà a cui abbiamo dovuto far fronte, nel corso della progettazione, è stato proprio il collegamento che l'edificio ha con il centro storico, poiché le porzioni sia sul fronte nord-ovest sia sul fronte sud-ovest sono adiacenti al resto dell'edificato della città”, precisa Daniele Conticchio di Nou Group.

Una delle principali sfide del progetto è stata la connessione tra l’edificio e il centro storico, dato che l’ex convento si trova vicino alle mura storiche di Viterbo. L’intervento prevede anche un restauro conservativo della facciata, con l’inserimento di un segno contemporaneo, rappresentato da un blocco in corten che racchiude la scala di un’uscita d’emergenza, mantenendo però l'integrità storica del complesso.
Negli interni sono stati recuperati i colori originali degli intonaci e sono stati restaurati gli affreschi, che purtroppo erano in condizioni pessime. Sono state, inoltre, demolite tutte le partizioni aggiunte nel corso degli anni e Nou Group ha rimodulato gli spazi adattandoli alle nuove funzioni. L’edificio nasceva come convento, negli ultimi decenni del secolo scorso è stato utilizzato come casa di riposo ed è in disuso da oltre vent'anni. La nuova destinazione d'uso è mista: da una parte ci saranno le camere per studenti di un collegio di merito, mentre l'altra parte sarà destinata a degli alloggi per donne vittime di violenza.

“Al centro del complesso il chiostro verrà riportato al suo valore originario che fungerà un po' da fulcro di questa duplice funzione. Infatti, uno degli obiettivi del progetto è che, una volta popolato il complesso, sarà incentivato lo scambio tra gli studenti e le donne che vivranno all'interno; questo favorirà una funzione riabilitativa”, continua Daniele Conticchio.
Il fine principale dell’intervento è dunque quello di ridurre il disagio abitativo e migliorare la qualità della vita. Da un lato, si intende creare uno spazio per studenti meritevoli, impegnati nel conseguimento di risultati accademici di eccellenza; dall’altro, si vuole offrire un rifugio sicuro e temporaneo per donne che hanno vissuto esperienze traumatiche, fornendo loro supporto pratico e psicologico per il recupero e il reinserimento sociale.

Contribuiranno a questo scopo anche i nuovi spazi verdi: “Il cortile interno verrà ripiantumato con le essenze botaniche originarie. Anche il chiostro e il portico potranno, all’occorrenza, essere aperti come punto di incontro esterno o per organizzare manifestazioni. Siamo inoltre riusciti a ricreare un anello di raccordo che permette di girare tutto intorno al chiostro, e anche al piano superiore dell’edificio”, sottolinea sempre Daniele Conticchio.
L’aspetto distintivo di questo progetto è la creazione di un ambiente che favorisca l’interazione tra studenti e donne in difficoltà, con l’obiettivo di stimolare lo sviluppo di capacità relazionali e di un senso di solidarietà.

La presenza reciproca di questi gruppi, in un contesto di rispetto e supporto, rappresenta un’opportunità di crescita per entrambe le parti, contribuendo a rafforzare il senso di comunità e ad accrescere la sensibilità verso le problematiche sociali. In questo modo, il progetto non solo risponde a una necessità abitativa, ma diventa un motore di inclusione sociale, capace di generare un impatto positivo sulle persone coinvolte e sull’intera comunità locale.
