Il tema della residenza ipogea permette di riflettere su molti aspetti del rapporto tra costruito e terreno. Lo studio di architettura iraniano Olgoo, progettando questa casa di vacanze, dà forma alla propria riflessione sull’agire del progettista nel territorio e sul rapporto tra gli utenti e un contesto che fisicamente li circonda. Se è vero che l’idea di vivere dentro il terreno (sottoterra) evoca sensazioni quasi ataviche, come il senso di protezione, intimità, segretezza, nel progetto Inside Home troviamo queste sensazioni formalizzate e fortemente legate a un pensiero più razionale e di ampio respiro. Il progetto si ubica nei pressi del villaggio di Amammeh, un’area suburbana di Teheran, in una zona collinare verdeggiante, circondata da aspre montagne. Le aree limitrofe alla capitale, caratterizzate da un pregevole contesto naturale, sono sempre state rifugio degli abitanti della città che, dopo la modernizzazione del paese, ha perso i suoi intimi spazi verdi e quella porosità tipica delle case tradizionali, costruite intorno a un piccolo patio interno.

Le colline di Ammameh, considerate finora come i “giardini” che la città non ha più - e che sono tanto parte della cultura di questo popolo - sono state aggredite dalla speculazione edilizia che, complice una debole normativa locale, sta parcellizzando i terreni in piccoli lotti su cui costruire edifici ad alta densità abitativa. I progettisti scelgono dunque la soluzione ipogea per contrastare questo sviluppo incontrollato che divora il contesto naturale e riduce la privacy degli utenti, costringendoli a una logica abitativa da appartamento; una proposta per un nuovo e più rispettoso modo di costruire. L’edificio, composto da tre volumi indipendenti, è calato completamente nel terreno, secondo le curve di livello: la volumetria, inesistente al di sopra del profilo della collina, non altera il paesaggio ma si integra con esso. La copertura, unica, diventa anch’essa parte della sagoma naturale, ricoperta a verde; la sua estensione preclude la vista degli edifici circostanti, lasciando agli abitanti privacy e isolamento. La grande apertura a ovest si affaccia sul paesaggio, stabilendo un forte rapporto con il panorama circostante. Il progetto però non si limita a lavorare sul contesto, ma indaga anche sul modo di abitare gli spazi ipogei. La pianta pentagonale è organizzata intorno a un vuoto centrale, cuore e memoria della casa tradizionale (hayat), attorno cui si organizza la vita degli abitanti; questo spazio contiene anch’esso una piccola porzione di natura, più protetta e intima. Lo schema funzionale di questa casa vacanze, concepita per ospitare più famiglie in una vita comune, assegna a ogni volume una funzione dell’abitare e, di conseguenza, un particolare rapporto con il contesto naturale circostante.

Un volume è dedicato alle funzioni pubbliche del vivere condiviso (cucina pranzo, soggiorno). Le grandi finestre che si affacciano sia sul patio centrale sia verso il paesaggio consentono un grande apporto di luce e una vista continua sugli spazi aperti. Opposto rispetto alla corte si trova il volume destinato alle funzioni più private del vivere (camere da letto e bagni). Questi spazi mutuano dalla condizione ipogea un senso di protezione e intimità espressi con un ridotto apporto di luce, zenitale o da piccole finestre, e con la completa mancanza di rapporto visivo con l’esterno. La scala di accesso costeggia il volume delle camere, conducendo al patio dalla quota più alta del lotto. Lo sguardo è sempre rivolto verso ovest, al panorama, lasciando alle spalle le brutte aree lottizzate. Il terzo volume, incuneato tra i due precedenti e il patio, nella parte più interna della casa, contiene una piccola piscina comune. L’acqua è un elemento importante nella tradizione persiana, sia essa identificata con la vasca (howz) posta nel patio centrale delle case, oppure con l’hammam pubblico. In questo progetto è una vasca per bagnarsi, insieme, traguardando il panorama da lontano, protetti dal patio. Dietro la piscina a ridosso del terreno sono stati ubicati gli spazi tecnici, dove viene gestita la parte impiantistica. I tre volumi non sono collegati direttamente da connettivi chiusi, ma il passaggio dall’uno all’altro avviene solo tramite il vuoto centrale, stanza a cielo aperto che governa tutti i percorsi. Anche attraverso questa scelta distributiva - nuovamente richiamo all’architettura tradizionale e al valore del patio come cuore della casa - si coglie un continuo e sempre diverso rapporto con la natura, in ogni momento della giornata e in ogni stagione dell’anno. Lo studio Ogloo sceglie di confrontarsi con un tema complesso e ricco di spunti di riflessione, l’architettura ipogea, lavorando con forme semplici, materiali essenziali, concetti chiari. Il progetto inoltre presenta una complessità sottesa, dentro cui si leggono riferimenti all’architettura tradizionale, si indaga sul vivere in comune e in relazione con la natura, vengono ridefiniti i limiti della vita privata e della privacy. L’insieme ben equilibrato di tutti questi temi rende Inside Home un’opera interessante e coerente sotto molti punti di vista.

LE GROTTE IN CALCESTRUZZO A VISTA
Nella relazione di progetto i diversi corpi funzionali, di 70 metri quadrati ciascuno, sono definiti “grotte”, in assonanza con il concetto di costruzione ipogea, scavata nel terreno. La struttura è interamente in calcestruzzo, lasciato a vista sia negli ambienti chiusi che negli spazi aperti. L’uso di un unico materiale, ripreso anche nella finitura delle pavimentazioni sia interne che esterne, dà una percezione massiva dell’edificio, quasi fosse la materia della collina scavata, rimasta a vista. Anche il disegno ritmico dei casseri in legno, sui plafoni e sulle pareti contribuisce alla matericità delle superfici e alla sensazione di trovarsi all’interno di un vuoto scavato. Le pareti controterra non hanno isolamento grazie all’inerzia termica del terreno, che apporta un contributo positivo anche nei rigidi mesi invernali; nella stratigrafia, infatti, è presente solamente una barriera impermeabilizzante. Il sistema di riscaldamento ad aria viene distribuito negli ambienti tramite canalizzazione sottopavimento.

Scheda progetto
Project location: Amameh Village, Lavasan, Tehran, Iran
Completion year: 2022
Gross built area: 335 mq
Function: residential, villa
Prize: Dezeen Awards 2023
Photos: Deed Studio, M.H. Ettefagh

Arketipo 170, dicembre 2023, Hypogeum