Milano Future City è un progetto che prevede la ridefinizione di dieci principali strade della città come una nuova rete radiale integrata. Curato da Andrea Boschetti, fondatore di Metrogramma, e Federico Parolotto, co-fondatore di Mobility in Chain, il piano parte con lo studio sperimentale dell'asse "Buenos Aires", tratto di circa 6 km che collega Piazza San Babila alla Martesana, prevedendo la revisione della mobilità, l'ottimizzazione della sezione stradale, la definizione di parcheggi intelligenti, il calcolo dei flussi di traffico e l'introduzione di superfici condivise.
Significativo sarà anche il coinvolgimento di Volvo; per il progetto sarà essenziale, infatti, l'integrazione fra auto e città, resa possibile dalle moderne tecnologie e dai servizi digitali che il settore automotive sta sviluppando e implementando a vantaggio della user experience. In tal senso, l’approccio human-centric di Volvo costituisce un evidente parallelo con la "città ospitale".
Milano Future City costituisce infatti un’importante visione strategica per il futuro di Milano e anche una ricerca concreta a favore della città e della sua crescita in chiave sostenibile a vantaggio delle persone. L’obiettivo ultimo del progetto è quello di restituire, rinnovati e vivibili, ai cittadini di Milano, alcuni dei più importanti assi viari carrabili ad intenso scorrimento, concepiti in un recente passato ed oggi per lo più anacronistici, enormemente inquinanti e ostili nei confronti della città più lenta e gentile, vale a dire quella destinata a pedoni e biciclette. L’obiettivo del progetto è ritrovare una nuova armonia tra auto e città digitalizzando e automatizzando i flussi e le infrastrutture e riportando il verde in città ovunque possibile.
Le soluzioni concrete ipotizzate vanno nella direzione dello sviluppo tecnologico che il mondo dell’auto sta esprimendo. Si pensa infatti ad auto e mezzi puliti per favorire la transazione alla completa mobilità elettrica, a sistemi di illuminazione e segnaletica intelligenti in grado di comunicare con tutti i mezzi in scorrimento o a pavimentazioni progettate come tappeti tecnologici.
Il ruolo della tecnologia nella città ospitale appare determinante. Automazione, elettrificazione, connettività e servizi telematici semplificano la relazione fra auto e utente e fra auto e ambiente circostante, richiedendo al tempo stesso l'adeguamento delle infrastrutture. Così auto e città cessano di essere antagoniste e cooperano a un obiettivo comune, stabilendo un dialogo virtuoso che contribuisce a un'evoluzione in senso sostenibile.