Generali Real Estate e l’editore Gruppo Mondadori hanno incaricato CRA - Carlo Ratti Associati, Italo Rota (1953-2024) e Maestro Technologies di ripensare gli spazi della sede del Gruppo Mondadori, progettata da Oscar Niemeyer (1907-2012) tra il 1968 e il 1975, di proprietà di Generali Real Estate. L’edificio fu disegnato a Segrate, nella zona Est di Milano, vicino Linate, da Niemeyer su esplicita richiesta di Giorgio Mondadori che in una visita a Brasilia rimase affascinato dal Palazzo Itamaraty sede del Ministero degli Affari Esteri brasiliano. Il volume principale dell’edificio è una scatola vetrata di cinque piani appesa ad un ordine gigante di archi parabolici in cemento armato che definiscono il linguaggio architettonico.

La prima fase del progetto firmato da CRA ha interessato il mobilio degli oltre 20000 m2 di uffici distribuiti all’interno dei cinque piani dell’edificio, a cui seguirà un programma di ristrutturazione più ampio. Le oltre 1300 unità degli arredi originali, prodotti negli anni Sessanta dell’azienda svizzera USM sono stati smontati, adattati e rimontati. L’azienda USM fondata nel 1885 da Ulrich Schärer a Münsingen - da qui l’acronimo USM - ha fatto del sistema modulare la sua peculiarità che si basa su un sistema in acciaio adattabile e riconfigurabile per ogni esigenza che ha il “cuore” nel giunto a sfera brevettato nel 1965: fu subito scelto per disegnare l’idea del futuro nel mondo dell’ufficio Mondadori ed era all’avanguardia negli anni Settanta. Oggi l’intento è quello di ri-disegnare e ri-pensare l’ufficio del futuro, che ha le basi in un solido passato: i moduli sono stati riadattati e, mantenuta la struttura portante in acciaio, è stato integrato un modulo in legno; in altri moduli sono stati invece introdotti elementi per contenete piante da interno che hanno così contribuito, insieme con il legno, a naturalizzare l’ambiente dei nuovi uffici. La parola chiave di questo intervento sembra essere biofilia: una palette cromatica sobria accentua il contrasto tra il verde delle piante, il legno dei pannelli e il luccichio delle strutture in acciaio dei mobili USM. Non solo verde ma anche tanta luce: la nuova disposizione è stata pensata per massimizzare la presenza di luce naturale accentuando così anche la bellezza architettonica della sede immersa in un parco, progettato in origine dall’architetto paesaggista Pietro Porcinai (1910-1986), in un continuo dialogo tra interno ed esterno.

Le scrivanie, dunque, non sono chiuse in stanze isolate ma disposte in uno spazio che incoraggia gli incontri informali, e i lavoratori sono liberi di fluire all’interno di uno spazio aperto, perché proprio i luoghi di lavori attivano quelli che vengono definiti da Carlo Ratti “legami deboli”, conoscenze casuali che sono però cruciali per lo sviluppo di nuove idee. Una continuità spaziale sottolineata anche dall’introduzione di nuove sale riunioni trasparenti che non interrompono lo spazio che si trasforma in uno spazio divertente: «per uscire dalla comodità delle call fatte in pigiama, gli spazi degli uffici devono diventare più simili a parchi giochi» afferma Carlo Ratti, socio fondatore di CRA – Carlo Ratti Associati e prossimo curatore della Biennale Architettura 2025.
Lo Studio Cra si è già confrontato in altre occasioni con l’eredità di Niemayer: «nel 2020 lo Studio ha lavorato al master plan di Brasilia nel progetto Biotic. Questo nuovo quartiere, di 1 milione di metri quadrati, è votato alla tecnologia e all'innovazione, in continuità con l'originale Plano Piloto progettato da Niemeyer e Lucio Costa», fa sapere lo Studio Carlo Ratti associati.

CREDITS
A project by CRA-Carlo Ratti Associati, Italo Rota and Maestro Technologies
Creative lead: Italo Rota
CRA Team: Carlo Ratti, Francesco Strocchio, Chiara Leonzio, Marco Santini, Nicolette Marzovilla, Rodolfo Siccardi, Jelena Krco, Gary Di Silvio, Pasquale Milieri, Gianluca Zimbardi
Italo Rota: Francesca Grassi
Maestro Technologies: Mykola Murashko, Sara Zamperion, Eren Sezer
Foto: DSL Studio_ Delfino Sisto Legnani, Melania Dalle Grave