Le abitazioni italiane hanno prestazioni energetiche troppo basse: secondo il Comitato termotecnico italiano (Cti), le nostre case consumano, infatti, da 160 kWh/mq l'anno fino a oltre 230 kWh/mq l'anno, mentre in molti altri Stati europei le quote sono inferiori del 30-60%. L'inefficienza dei nostri edifici determina, come ovvia conseguenza, emissioni di gas climalteranti decisamente superiori alla media europea.
Aumentare l'efficienza energetica delle costruzioni italiane è ormai la più grande risorsa per un Paese come l'Italia storicamente in difficoltà a causa della propria dipendenza energetica. Ed è soprattutto il patrimonio esistente a rappresentare la chiave di volta per raggiungere maggiore risparmio in termini di consumi energetici ed emissioni nocive: la riqualificazione ideale deve essere operata attraverso interventi che coinvolgano sia la struttura costruttiva sia gli impianti di produzione energetica, ricorrendo in modo più massiccio alle fonti rinnovabili e a sistemi domotici intelligenti in grado di controllare la giusta fornitura di luce, calore ed energia in modo automatico e integrato.
Un esempio di edificio "attivo" è la casa EnergyPiù realizzata da Wolfhaus a Ora, in provincia di Bolzano: gli impianti, opera di Hoval, sono stati sviluppati per raggiungere un elevato risparmio energetico e per consentire la generazione autonoma di calore ed elettricità, permettendo un bilancio annuale positivo. La casa EnergyPiù, infatti, produce più energia di quanta ne consumi.