Opere – Un grande intervento architettonico e urbanistico, durato 15 anni, ha dato vita a uno dei poli commerciali più grandi d'Italia

Il progetto per il polo commerciale “Porta di Roma”, uno fra i più grandi d'Italia, fa parte del piano urbanistico "Progetto Urbano Bufalotta", un'area di 332 ettari, che si sviluppa a nord del grande raccordo anulare di Roma e che accoglierà entro breve 15.000 abitanti.
Nel 1992, quando lo Studio Valle Architetti Associati ha iniziato il progetto preliminare, la zona si trovava in aperta campagna. Il contesto paesaggistico ha sicuramente influenzato il progetto per il nuovo insediamento urbano le cui aree di intervento sono ripartite fra viabilità, residenza, uffici direzionali e amministrativi, attività commerciali e servizi (fra cui diverse scuole). Ma soprattutto, il progetto prevede che quasi il 50 % dell'area sia dedicato a verde pubblico: un sistema di Parchi urbani che si chiamerà “Parco delle Sabine” (per intenderci, un'area grande tre volte Villa Borghese). La superficie costruita è pari a 131.263 mq, mentre la realizzazione è avvenuta dal 2004 al 2007.

L'impatto urbanistico
I singoli quartieri saranno dislocati all'interno di un nuovo sistema viabilistico a forma di otto e attraversati da un boulevard alberato dalla forma sinuosa, generata dall'orografia del terreno esistente. L'obiettivo principale della pianificazione è stato non solo quantitativo, cioè, la creazione di quartieri ad alto standard di verde pubblico, ma anche qualitativo: il progetto è stato cioè mosso dall'intento di studiare i percorsi, le sezioni stradali e le visuali in funzione di un continuo rapporto visivo con il paesaggio e con il nuovo sistema di parchi.
Lo Studio Valle Architetti Associati, responsabile del Piano particolareggiato e, più in specifico, del progetto architettonico del polo commerciale “Porta di Roma”, ha fatto riferimento per la gestione del progetto all'ufficio tecnico Porta di Roma. La costruzione dell'intero complesso è stata, infatti, gestita dalla società proprietaria dei terreni, che è l'impresa edile principale e si è anche occupata della vendita dei nuovi edifici. Per l'intervento è stato necessario spostare un tratto di acquedotto cittadino, sono stati interrati tutti gli elettrodotti di alta tensione ed infine sono stati fatti numerosissimi ritrovamenti archeologici poi inglobati, con modalità differenti, nel nuovo progetto.

Tre piazze e tre edifici
Il complesso commerciale, inaugurato di recente, si articola in tre edifici, quello della Galleria Commerciale dal caratteristico color ocra, quello dell'Ikea e infine quello di Leroy-Merlin. Le tre unità sono state organizzate intorno a tre piazze poste a livelli di quota diversi, che rappresentano i punti di aggregazione e di orientamento per i visitatori. Queste, come gli edifici, sono accessibili direttamente dai due piani semi-sotterranei dedicati ai parcheggi (230.000 mq di posti auto). All'interno dell'edificio color ocra si trovano oltre 220 negozi fra cui l'enorme ipermercato Auchan ed un Cinema da 14 sale, che si distingue dal complesso della Galleria di negozi per il rivestimento interamente vetrato. Sulla copertura pedonabile della galleria commerciale, una sorta di quarta piazza costellata di funzioni e di torrette che fungono da pozzi di luce, sono previsti 4 campi da tennis, 2 da calcetto, un'area bambini e 2 ristoranti con pergolato all'aperto ed una grande palestra.

La prefabbricazione in serie e non
Il progetto della Galleria commerciale è stato inizialmente pensato come una costruzione in edilizia tradizionale; successivamente, è stato necessario “tradurlo” utilizzando le tecniche costruttive dell'edilizia industrializzata basata sulla prefabbricazione. Il sistema costruttivo dell'edificio si basa sul montaggio di pilastri, travi, solette e tamponamenti in cemento armato che costituiscono le grandi piastre dei sei piani, di cui due sotterranei, e che si organizzano secondo una maglia di otto per otto metri determinata dalle dimensioni dei parcheggi. Date le dimensioni dell'intervento è stato possibile concordare con l'azienda di prefabbricazione l'utilizzo di elementi prodotti in grande serie alternati a parti prefabbricate ad hoc.

Effetto tufo
Il materiale di rivestimento dell'edificio ha naturalmente un forte impatto visivo sul paesaggio. L'idea iniziale dello Studio Valle è stata quella di utilizzare un materiale di facciata che richiamasse quello delle terre di Siena. Il tufo è stato così eletto a materiale di rivestimento principale, ma per ovvi motivi di costo, si è pensato a diverse soluzioni alternative per riprodurlo artificialmente. Si è optato per la tecnica di una matrice in gomma (che riproducesse la superficie porosa della pietra) da posizionare a fondo cassero prima del getto dei pannelli di rivestimento. La ditta che aveva l'incarico della produzione degli elementi edilizi prefabbricati si è adoperata per realizzare una matrice ad hoc. Una grande lastra di tufo, proveniente dalla cava di Viterbo è stata sezionata, trasportata in officina e ricomposta per poter realizzare la matrice.
Sono state fatte molte prove sperimentali prima di approdare alla soluzione finale che tenesse conto della giusta suddivisone delle fughe dei singoli pannelli. Il progetto prevedeva che a partire dal basso verso l'alto le fughe si avvicinassero progressivamente, dando l'impressione dell'utilizzo di pannelli di dimensione diverse.
Anche la ricerca del colore giusto ha richiesto numerosi tentativi. La soluzione più idonea individuata è stata quella di verniciare il pannelli prefabbricati a posteriori, una tecnica che fa da sigillante oltre a semplificare eventuali interventi di manutenzione.