Sono due scuole in Piemonte gli ultimi tasselli degli architetti Maria Alessandra Segantini e Carlo Cappai, di C+S Architects, per la loro ricerca sull'innovazione nel mondo degli edifici scolastici. “Sono un architetto e una mamma. Con questi progetti realizzo uno dei miei sogni: regalare esperienze speciali a tutti i bambini del mondo. Ho sperimentato layout scolastici circolari e un kit di montaggio che permette di smantellare l'edificio a fine vita riciclando i materiali costruttivi e diminuendo cosí l’impatto sul Pianeta”, ha dichiarato Maria Alessandra Segantini.
Dopo i progetti pilota in Veneto e in Friuli, rispettivamente per una scuola primaria e una secondaria, ora in Piemonte il programma prevede la costruzione di due scuole materne e nido in Piemonte.

Lo studio C+S Architects sta infatti seguendo, in provincia di Torino, la progettazione di due scuole dell’infanzia in sostituzione di strutture esistenti: la scuola dell’infanzia Don Sapino, che affaccia sulla Reggia di Venaria Reale e il centro infanzia Andersen all’interno del giardino del quartiere APC Fiordaliso. Il primo step burocratico è stato quello dell’approvazione degli studi di fattibilità tecnico-economica e dell'affido della progettazione definitiva-esecutiva. I progetti sono già finanziati, il budget per ora investito è di sei milioni di euro.

In qualità di architetti e ricercatori riconosciamo alle scuole un importante ruolo di politico, dal greco polis, comunità, allo spazio della scuola, che deve diventare un punto di riferimento della comunità”, dichiara Carlo Cappai. “In questi progetti, seppur con forme diverse, abbattiamo i muri disegnando scuole completamente trasparenti, che diventano metafore per la costruzione di una comunità aperta, multietnica e multiculturale. Abbiamo concepito questi edifici scolastici immaginando la possibilità di realizzare spazi che possano essere usati da tutta la comunità, in tempi diversi e adattabili ad accogliere eventi diversi: recite teatrali o musicali, cucinare o fare sport insieme. Le due scuole dell’infanzia si trasformano facilmente in poli culturali trasparenti e porosi che stimolano la curiosità e lo scambio di esperienze e conoscenze”.

Scuola Don Sapino
L’area progetto per la nuova scuola dell’infanzia Don Sapino occupa circa 8.300 metri quadri, dove insiste attualmente una scuola dell’infanzia a tre sezioni che verrà demolita. La particolarità del lotto consiste nella sua posizione sul confine del Parco di Venaria Reale, una delle residenze sabaude parte del Patrimonio Unesco dell’Umanità dal 1997. Per definizione le scuole sono edifici altamente specializzati che il progetto può riuscire a rendere ibridi, trasparenti e fluidi in alcune parti e restituire parte dello spazio alla comunità che vi ruota intorno, oltre l’orario scolastico. Pensare la nuova scuola materna Don Sapino come una scuola aperta alla comunità, un hub ibrido a metà tra scuola e centro civico permette di potenziare anche la sua prestigiosa collocazione vicino alla Reggia e diventare un potenziale punto di riferimento eventi informali che ruotano intorno alla Reggia.
Il progetto per la scuola prevede un padiglione a pianta circolare immerso in un nuovo giardino di alberi da nocciole, tipici della zona. All’interno saranno potenziate tutte le funzioni che permetteranno di utilizzare la scuola da parte della comunità anche oltre l’orario scolastico. La scuola dell’infanzia si sviluppa in un unico livello. Un livello superiore è previsto ad uso delle associazioni, con spazi e una terrazza eventualmente utilizzabili anche dalla scuola dell’infanzia. Il piano terreno ospita tre sezioni con corrispondenti servizi igienici, insieme ad una serie di spazi flessibili, che utilizzano il grande spazio dell’atrio di ingresso. Un piccolo palco, leggermente sopraelevato divide l’atrio/anfiteatro dalle sezioni. Sui lati dello stesso gli spazi di servizio, la cucina, gli spazi per gli insegnanti e il personale ATA. La scuola è disegnata per garantire il massimo della flessibilità nell’organizzazione degli spazi, cioè permette alle insegnanti di lavorare con bambini di uno stesso gruppo o in modo verticale con bambini di età diverse. Le aule stesse sono infatti dotate di sistemi di apertura che consentono la relazione degli spazi. La struttura esterna permette il controllo dei raggi solari e l’apporto gratuito del calore nei mesi invernali.

 

Centro infanzia Andersen
L’area dove è prevista la costruzione della nuova scuola dell’infanzia Andersen interessa una porzione di circa 6000 metri quadri, dove insiste attualmente una scuola dell’infanzia a cinque sezioni (due sezioni di asilo nido e tre di materna), che verrà demolita. La particolarità del lotto consiste nella sua posizione al centro del complesso residenziale denominato Quartiere Fiordaliso di proprietà di APC Agenzia Territoriale per Casa Piemonte. Collocata vicino al nuovo asse di Via Marchese, che l’amministrazione comunale considera la spina dorsale per lo sviluppo di un sistema integrato di spazi verdi e servizi di Venaria Reale, la scuola è pensata come una “spirale” che va dalla città allo spazio intimo del bambino, lo protegge, ma allo stesso tempo lo ispira e quindi può anche essere vista in senso opposto: ovvero come il percorso educativo che guida il bambino ad essere parte di una comunità.
Il concept propone un grande tetto a falde che circonda una corte centrale porticata che diventa il fulcro del centro infanzia, condiviso tra scuola dell’infanzia e nido. Le due scuole hanno aree di pertinenza specifiche ai lati opposti dell’ovale e sono disegnati per restare aperti alla comunità oltre l’orario scolastico.
Il nuovo edificio, con un impianto planimetrico circolare sviluppato intorno a una corte centrale, è allo stesso tempo intimo, perché un muro in terra cruda lo difende dall’esterno creando un recinto e pubblico perché tutti gli spazi si affacciano verso la piazza/giardino centrale. Una scansione regolare di pilastrini binati in legno e vetrate scorrevoli ritma lo spazio del portico che disegna la soluzione di continuità tra esterno ed interno. Tra i pilastrini binati si innesta una capriata rovescia che scandisce il ritmo dello spazio interno in copertura, liberandolo dalla presenza di strutture verticali e rappresentando spazialmente quella fluidità che caratterizza la società contemporanea. È il concept strutturale che dà sostanza a una scuola senza muri. La copertura a falde, in zinco, è disegnata dalle costolature della struttura e diventerà la cassa sonora per il suono della pioggia. È stato deciso di non tagliare alcuna delle alberature di pregio del lotto. Il giardino verrà disegnato da piccole differenze di quota e piantumato con orti urbani, anche ad uso della comunità.