Slow Horse è una struttura ricettiva che sorge a sud-ovest di Piancavallo, stazione sciistica delle Alpi Carniche sorta negli anni Settanta. Il lotto di progetto, dalla forma triangolare, è situato sul margine urbano della località turistica friulana confinante a nord con il territorio montano aperto sulla vallata di Barcis: un contesto caratterizzato da un immenso potenziale paesaggistico. Sul lotto insisteva una piccola e anonima foresteria di due piani fuori terra costruita negli anni Ottanta e mai veramente completata in tutte le sue parti, annessa al palaghiaccio Palapredieri. La sfida lanciata dal committente (con un concorso a inviti) e vinta dal progetto degli Elasticospa+3 è stata duplice: dare, con un intervento di ampliamento e trasformazione della struttura preesistente, nuova identità alla località segnata dal turismo di massa e, al contempo, costruire l’edificio nel breve volgere di una stagione, contenendo al massimo i tempi di cantiere per fare tesoro dei mesi estivi. Mantenendo la struttura di connessione tra la foresteria e il palaghiaccio, l’intervento ha previsto la demolizione del primo piano della preesistenza, la ristrutturazione del piano terra e la costruzione dell’ampliamento ai piani soprastanti. Il secondo interrato dell’edificio esistente, riempito con le macerie prodotte dalla demolizione, è utilizzato come fondazione del nuovo volume. L’edificio preesistente, le cui facciate sono state completamente rimaneggiate sia nelle aperture che nei materiali, diventa il solido basamento lapideo della costruzione soprastante e ospita l’ingresso alla nuova struttura e una serie di funzioni connesse con la gestione e i servizi dell’hotel (caffetteria, ristorante, area colazioni espandibile all’esterno durante la bella stagione in un’area pavimentata e coperta). Una grande attenzione è riposta nella progettazione degli spazi di accesso sia per quanto riguarda le soluzioni architettoniche sia per la scelta dei materiali nel tentativo di ricreare un rapporto ricercato tra interno ed esterno della foresteria.

Il nuovo edificio, una scultorea massa realizzata con struttura e rivestimento di legno di larice, scavalca letteralmente le parti esistenti. Esso sorge su una piattaforma rialzata di 5 m sostenuta dai vani scala e da sette massicci tripodi di pilastri inclinati di calcestruzzo armato. Una soluzione strutturale che riprende ed esaspera quella adottata da Carlo Mollino negli anni Cinquanta nel noto progetto della Casa Capriata a Gressoney Saint Jean, esplicito riferimento di questo progetto. Il volume aggiunto è articolato in due ali, una rivolta a est, verso la vallata di Barcis, l’altra verso sud, dove si sviluppa il centro di Piancavallo, generando una pianta a V che riprende la forma triangolare del lotto. Al primo piano, un ampio spazio a tripla altezza, funge da centro per l’organizzazione delle trentasette camere dell’albergo distribuite attraverso ballatoi. Lo spazio vuoto dell’atrio mette in comunicazione visiva i diversi livelli, consentendo ai visitatori di rapportarsi sempre con la grande copertura di legno che lo caratterizza. Fulcro dell’edificio è un luogo accogliente, che si apre con ampie vetrate verso le piste da sci e lo spazio esterno; è una seconda hall organizzata con divani e sedute intorno a un grande camino e utilizzata solo dagli ospiti dell’albergo. Caratterizzato da un rivestimento in ferro battuto (con molature e bulloni lasciati volutamente a vista) che si sviluppa intorno al focolare, il camino prosegue a destra e sinistra con due ampie panche che riprendono gli assi portanti della copertura. Al tetto, con la sua forma movimentata fatta di picchi e avvallamenti e cangiante con le stagioni, è affidato il compito di dialogare con l’ambiente circostante, soprattutto le montagne scolpite nei millenni dai flussi dei cicli del gelo e disgelo.

La copertura, visibile per le sue grandi dimensioni anche dalle piste da sci e dai sentieri che si snodano sui versanti delle vicine montagne, interagisce “creativamente” con gli elementi caratteristici dell’ambiente naturale e del clima montano (l’acqua, il ghiaccio e la neve) attraverso geometrie complesse create da un sistema di piani inclinati. Grazie al sapiente studio delle falde e dei compluvi, per esempio, la neve e l’acqua vengono convogliate tra le due ali delle camere e, d’inverno, formano spontaneamente enormi stalattiti di ghiaccio che arricchiscono l’ambiente di un effetto spettacolare, particolarmente godibile dalla hall del primo piano. In rapporto alle viste e all’ottimizzazione della captazione solare è pensato l’orientamento delle camere distribuite nella due ali, la foratura dell’involucro (con le sue ampie finestre a sud e gli abbaini appuntiti di dimensioni variabili a nord-est) e il trattamento delle facciate. Il fronte sud è rivestito con doghe di legno di larice che donano alla costruzione un aspetto domestico e montano e permettono un dialogo con gli edifici residenziali prospicenti. La superficie del tetto/facciata che definisce il fronte nord-est è, invece, rivestita in scandole di ardesia di piccole dimensioni e funge da elemento distintivo dell’edificio in un paesaggio privo di identità, dove la gran parte dei manti di copertura sono risolti con guaine ardesiate o con lastre metalliche. Nel progettare la struttura, gli Elasticospa+3 si sono focalizzati, oltre che sulla qualità degli spazi comuni (l’atrio a tripla altezza e l’ingresso), su quella delle camere, tessere fondamentali per il buon funzionamento di tutto l’impianto, dove varietà tipologica e comfort ambientale sono studiati con particolare attenzione. Mentre le camere a sud hanno a disposizione una generosa loggia, parzialmente protetta da brise-soleil, quelle che affacciano a nord-est compensano le minori ore di insolazione con la vista verso la vallata di Barcis attraverso i grandi abbaini triangolari. La pavimentazione delle camere è, in parte, di grès ceramico colore cotto frammisto a un getto di prodotto cementizio colore grigio antracite e, in parte, di legno di larice. Le pareti sono tinteggiate con campiture di colore verde su fondo bianco, generando spazi molto luminosi e accoglienti.

IL SISTEMA COSTRUTTIVO DI LEGNO
Il sistema costruttivo adottato è prefabbricato di tipo timber frame. Esso si basa su elementi parete portanti di legno con struttura a telaio leggero, controventati per mezzo di diaframmi in pannelli a base di legno predisposti fuori opera, completi dei cablaggi e di alcune finiture, e assemblati in cantiere per mezzo di giunzioni meccaniche. I solai di tipo massiccio di legno lamellare permettono di contenere in spessori ridotti gli ingombri strutturali e, al contempo, garantiscono un comportamento a diaframma rigido della struttura distribuendo le azioni orizzontali sui nuclei scale e sui setti verticali di legno. L’insieme costituito dalle pareti perimetrali e dai solai costituisce un corpo scatolare rigido che ben sopporta le azioni orizzontali dovute al vento e al sisma in virtù della sua leggerezza (piccola massa inerziale) e della sua alta duttilità (alta capacità dissipativa fornita dalle diffuse unioni chiodate). La soluzione a pannelli-parete risulta particolarmente adeguata al contesto specifico per le sue caratteristiche di velocità di assemblaggio in rapporto alla necessità di contenere i tempi del cantiere nei soli mesi estivi. Inoltre, essa ottimizza, ai fini strutturali, le distribuzioni tipiche alberghiere conformate intorno al modulo camera e bagno con scansioni di parete regolari. I fronti sud sono caratterizzati da ampie vetrate, per massimizzare il guadagno solare passivo, e da ampi loggiati continui, che garantiscono la protezione dal surriscaldamento e la possibilità per le camere di godere di uno spazio aggiuntivo all’aperto sfruttabile durante la stagione estiva. I loggiati sono caratterizzati da una struttura a puntoni di legno lamellare di larice, che prende origine dai tripodi di calcestruzzo armato, e dal rivestimento in doghe verticale di larice. Le doghe, fissate a un tavolato di larice con interasse 15 cm, hanno profondità variabile (5x6 e 5x12 cm) per movimentare la texture del rivestimento di facciata che, in corrispondenza dei loggiati, assume la funzione di brise-soleil o parapetto.

GEOMETRIE COMPLESSE
Il movimento delle falde del tetto permette, in alcuni casi, di creare un piano soppalco che arricchisce l’offerta di tipologie di camere. La superficie del tetto e della facciata nord-est è traforata da una serie di abbaini di dimensioni variabili rivestiti di scandole di ardesia. Queste, quando non c’è la neve, creano una texture che inserisce in modo esemplare l’edificio nel paesaggio riprendendone le cromie dominanti. La parete strutturale del tetto/parete è costituita da setti intelaiati di legno con doppio tamponamento in pannelli strutturali inchiodati e coibentazione in lana di roccia interposta in intercapedine. Il telaio è costituito da montanti di legno con interasse fisso ed è rinforzato con montanti integrativi in presenza di carichi concentrati. Il pannello parete è completato verso l’esterno con una lastra di placcaggio di gessofibra su cui è ancorato un isolamento termico a cappotto in pannelli di lana di legno mineralizzato. Un sistema di listelli e controlistelli garantisce la ventilazione sottotegola e il supporto per lo strato di finitura di lastre di ardesia di piccole dimensioni, scongiurando il rischio condensa. Sul lato interno, le pareti sono controplaccate con una lastra di gesso rivestito antincendio che forma un vano tecnico isolato per il passaggio impiantistico di 5 cm di spessore. Il contro placcaggio permette di proteggere dal fuoco le strutture portanti e il tamponamento di legno superando le severe normative antincendio in campo alberghiero senza ridurre lo spazio disponibile per le stanze. La soluzione proposta prevede anche speciali pannelli e collari in materiale intumescente da installare sul retro delle scatole elettriche e delle tubazioni di scarico, che garantiscono, in caso d’incendio, la sigillatura del foro impiantistico. I rivestimenti antincendio hanno permesso di mantenere le scelte architettoniche della costruzione realizzando velette e gole luminose sulle contropareti in corrispondenza delle parti comuni, giochi di luce visibili anche dall’esterno grazie alle grandi vetrate che rendono molto accoglienti e luminosi gli ambienti.

Sezione verticale su una camera. ©Stefano Ravasio

Scheda progetto
Progettista: Elasticospa+3
Committente: Promotur
Periodo di costruzione: 2011 - 2012
Superficie lorda: 3,450 mq
Costo: 1,550 euro/mq
Localizzazione: Piancavallo (PN), Italy
Responsabile di progetto e direzione artistica: Stefano Pujatti
Gruppo di progettazione: Stefano Pujatti, Alberto Del Maschio, Stefano Trucco, Corrado Curti, Valeria Brero, Daniele Almondo, Andrea Rosada, Serena Nano, Marco Burigana
Ingegneria strutturale: Stefano Santarossa, Fabio Valentini
Impianti: Luca Infanti
Contabilità: Stefano Pujatti, Alberto Del Maschio
Sicurezza: Cesare Roluti, Alberto Del Maschio
Premi: Mies van der Rohe Award 2013, Premio Pida Alberghi 2013
Impresa principale: Riccesi - Carlo Marsi
Direzione lavori: Giuliano Buttazzoni
Sistema strutturale prefabbricato di legno: Stratex
Ardesia: Armaitalia
Camino a pallet: MCZ
Arredi: TMA
Photos: Jacopo Riccesi

Arketipo 101, Ricettivo, Aprile 2016