Under”, in norvegese, ha il duplice significato di “sotto” e “meraviglia”. Semiaffondata nel mare, la forma monolitica dell’edificio, lunga 34 metri, rompe la superficie dell’acqua per poggiare direttamente sul fondale marino cinque metri più in basso. La struttura è progettata per integrarsi completamente nel suo ambiente con il passare del tempo, poiché la rugosità dell’involucro di cemento funziona come una barriera corallina artificiale, accogliendo patelle e alghe. Il progetto, situato a Lindesnes nel punto più meridionale della costa norvegese, dove si incontrano le mareggiate provenienti da nord e sud, si pone come un importante crocevia di flussi naturali. È l’habitat ideale per una moltitudine di specie marine che qui possono prosperare, producendo un’abbondanza naturale di biodiversità sfruttando le pareti in cemento, dello spessore di 50 centimetri, progettate da Snøhetta per resistere alle forti pressioni tipiche delle condizioni climatiche sottomarine. Il ristorante funge, così, anche da centro di ricerca per la vita marina, offrendo un omaggio alla fauna selvatica del mare e alla costa rocciosa della punta meridionale della Norvegia. Lindesnes è nota per le sue particolari condizioni meteorologiche, che in genere cambiano da calme a tempestose più volte al giorno. La zona di ingresso del ristorante è stata dunque studiata per dissolvere rapidamente le impressioni del visitatore, accolto nel silenzioso atrio rivestito con elementi in legno di quercia. Man mano che si scende nell’edificio, le finiture e il dolce profumo del legno grezzo si trasformano in un’elegante scala in rovere; ringhiere in acciaio scuro e grezzo con corrimano in tubo d’ottone conducono verso gli interni con pannelli morbidi imbottiti, mentre la superficie del soffitto cambia da rovere a tessuto.

L’atmosfera calda e accogliente del ristorante infonde un senso di stupore e mistero. Come metafora del viaggio di discesa, il colore dell’interno rivestito di tessuti diventa più scuro e intenso man mano che si scende in profondità sotto l’acqua. I tessuti su misura tesi su pannelli acustici personalizzati, richiamano i colori di un tramonto sull’oceano, accompagnando il percorso lungo le scale. All’ingresso, il colore neutro del soffitto si intensifica in un rosa tramonto, corallo intenso, verde mare, e infine culmina in un blu notte quando si arriva alla sala da pranzo. La sottile eleganza dei pannelli del soffitto finemente intrecciati conferisce un’atmosfera rassicurante all’edificio. Un focus importante per la scelta dei materiali è stato, infatti, quello di variare le tipologie di materiali e le finiture in base al loro utilizzo e collocazione nel ristorante. Finiture in legno più grezzo caratterizzano la zona d’ingresso e quella del bar, evolvendosi in finiture sempre più raffinate man mano che ci si sposta verso il cuore dell’edificio: la sala da pranzo. In stretta collaborazione con Hamran, un laboratorio di falegnameria locale che coltiva il suo rinomato artigianato dal 1930, le pareti, il tetto e il pavimento sono tutti rivestiti in quercia norvegese raccolta localmente in modo sostenibile. Al piano rialzato e nella zona bar, dove l’edificio inizia a “immergersi”, una finestra verticale, sul lato dell’edificio, si estende dal livello del mare fino al fondale marino. Al livello inferiore, nella sala da pranzo per 40 persone, si trova l’occhio panoramico dell’edificio. Come un periscopio cavo, l’edificio proietta la vista sul fondale marino attraverso la finestra panoramica orizzontale, larga 11 metri e alta 3,4 metri, del ristorante: una vista dell’habitat acquatico che varia con le stagioni e le condizioni atmosferiche.

Il sofisticato sistema di illuminazione riduce al minimo la riflettività della vetrata panoramica e massimizza la vista della vita marina all’esterno del ristorante. Sui pannelli del soffitto sono installate 380 lampade a led, che illuminano la zona pranzo con una luce tenue e puntiforme che può essere facilmente regolata per rispondere alle diverse condizioni di illuminazione all’interno e all’esterno dell’edificio. Durante le ore buie, un sistema di illuminazione artificiale consente di attirare i pesci vicino alla struttura. “Under, è una progressione naturale della nostra sperimentazione sui confini. Come nuovo punto di riferimento per la Norvegia meridionale, il ristorante sottomarino Under propone combinazioni inaspettate di pronomi e preposizioni e sfida ciò che determina il posizionamento fisico di una persona nel proprio ambiente. In questo edificio puoi trovarti sott’acqua, sul fondo del mare, tra terra e mare. Questo ti offrirà  nuove prospettive e modi di vedere il mondo, sia al di là che al di sotto della linea di galleggiamento”, così descrive l’intervento Kjetil Trædal Thorsen, fondatore e architetto di Snøhetta. Il progetto sottolinea il delicato equilibrio ecologico tra terra e mare e richiama la nostra attenzione su modelli sostenibili per un consumo responsabile. Concentrandosi sulla coesistenza della vita sulla terra e nel mare, Under propone un nuovo modo di intendere il rapporto con l’ambiente circostante - sopra la superficie, sotto il livello dell’acqua e accanto alla vita del mare.

LA RICERCA MARINA
Una parte altrettanto importante del progetto è l’apporto che la costruzione fornisce alla ricerca marina. Il ristorante accoglie team di ricerca interdisciplinari che studiano la biologia marina e il comportamento dei pesci, attraverso telecamere e altri strumenti di misura installati sulla facciata e all’esterno del ristorante. L’obiettivo dei ricercatori è quello di documentare la popolazione, il comportamento e la diversità delle specie che vivono intorno al ristorante, attraverso delle telecamere e l’osservazione dal vivo. L’obiettivo della ricerca è quello di raccogliere dati che possano essere inseriti in strumenti di studio automatici che monitorano con regolarità le dinamiche della popolazione delle specie marine, creando così nuove opportunità per migliorare la gestione delle risorse marine.

UN INVOLUCRO SUBACQUEO
L’involucro del ristorante subacqueo “Under” è rappresentato da un grande tubo monolitico in cemento armato, lungo 34 metri, inclinato e posto sul fondale a una profondità di 5 metri. Le pareti sono spesse 50 centimetri, leggermente curve e con gli spigoli smussati, in grado di resistere al meglio alle critiche sollecitazioni marine. La struttura è stata costruita in sei mesi su una chiatta, a 20 metri dalla sua posizione finale, prima di essere spostata e immersa nelle acque marine nel luglio 2018. Le finestre sono state installate prima dell’immersione. Dopo il completamento delle parti strutturali, la realizzazione è stata delicatamente spostata nella sua posizione finale da una gru e da rimorchiatori separati. Dopo l’immersione, sono stati completati i lavori strutturali e l’edificio è stato imbullonato a una lastra di cemento ancorata alla base rocciosa sotto il fondo del mare. Al fine di garantire un corretto collegamento ai bulloni sulla lastra di cemento armato, il team di costruzione ha riempito la struttura con acqua per farla affondare. Dopo aver completato la fase di ancoraggio e le verifiche di corretta esecuzione dei lavori e del serraggio e tenuta dei bulloni, l’acqua è stata fatta fuoriuscire, permettendo la seconda fase di completamento degli interni.

Scheda progetto
Client: Stig and Gaute Ubostad
Chronology: 2016 - 2019
Size: 495 mq
Awards: DOGA Award for Design and Architecture
Structural consultants for the entire project: Asplan Viak AS
Consultants on wave impact: CoreMarine
Fire consultants: Drag AS
Acoustic consultants: Brekke & Strand Akustikk AS
Consultants for lighting and lighting concept indoor and outdoor: ÅF Lighting
Marine biologist: Trond Rafoss
Delivery of marine operations: Submar Group
Main contractor: BRG Entreprenør AS Collaboratiors - oak
Cladding and furniture: Hamran
Collaborators - acoustic ceiling panels and textiles: Kvadrat
Photos: Ivar Kvaal, Inger Marie Grini, Timon Koch / Cinemarine.no

Arketipo 170, Hypogeum, December 2023