“Vigo Vertical” è il progetto di sviluppo urbano sostenibile e integrato cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) . Nel capitolo “2. Análisis integrado de la ciudad de Vigo”, contenuto nel documento di indirizzo redatto dal Comune dal titolo “Vigo Vertical”, il paragrafo “2.1.2 Plan de movilidad urbana sostenible de Vigo (PMUS)” analizza due punti: “Plan de movilidad urbana sostenible de Vigo” e “Vigo Vertical. Accesibilidad transversal y conectividad peatonal”. Nel primo punto viene definito l’obiettivo di implementare le “forme di spostamento più sostenibili (a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici) all’interno della città, ovverosia modalità di trasporto che rendano compatibili la crescita economica, la coesione sociale e la tutela dell’ambiente, così da garantire una migliore qualità della vita per i cittadini” da mettere in atto con una serie di azioni integrate, fra le quali: il potenziamento della mobilità e dell’intermodalità del trasporto pubblico, e il miglioramento delle condizioni di mobilità pedonale e ciclabile. Nel secondo punto l’obiettivo dichiarato è quello di migliorare la mobilità e l’accessibilità pedonale tra la parte bassa della città storica e la collina di Castro attraverso sedici azioni ripartite in otto aree diverse. L’area numero 8, “Conexión entre García Barbón, Vía Norte y Urzaiz”, è il sito nel quale sono stati realizzati l’ascensore con passerella panoramica, dello studio di ingegneria Arenas & Asociados insieme agli studi di architettura AM2 Arquitectos e NOARQ, e la piazza, l’hub intermodale e centro commerciale, progettati da Morphosis Architects con BDU Arquitectura e L35 e con i loro clienti, l’operatore di vendita al dettaglio NHood e il gestore dell’infrastruttura ferroviaria ADIF.
HALO
Cosa sarebbero Lisbona, Stoccolma, l’Isola di Wight, İzmir in Turchia, Salvador da Bahia in Brasile, Valparaíso in Cile, Oregon City negli Stati Uniti senza i loro ascensori panoramici? Sicuramente perderebbero un’attrattiva turistica e soprattutto un landmark, un segno distintivo della città. Ossia quanto Vigo ha appena acquisito con “Halo”, l’infrastruttura composta da un doppio ascensore e da una passerella pedonale. L’opera è stata progettata dallo studio di ingegneria Arenas & Asociados insieme agli studi di architettura AM2 Arquitectos e NOARQ, ed è stata inaugurata a metà febbraio di quest’anno. Secondo il sindaco Abel Caballero durante i primi tre giorni di apertura sono accorse 25.000 persone, ossia una media di più di 500 cittadini per ora di attività degli ascensori. Dalle interviste, gli elogi si sprecavano e molti visitatori parlavano di una nuova icona urbana dalla quale, come da un belvedere, si può contemplare una vista verso la città bassa e, oltre, verso l’Oceano Atlantico e la Ría de Vigo con le caratteristiche rientranze a mo’ di fiordo tipiche delle coste atlantiche della Galizia e del nord del Portogallo. “Halo” è l’esito vittorioso di un concorso internazionale bandito dalla città di Vigo nell’ambito del progetto di sviluppo urbano “Vigo Vertical”, con l’intento di realizzare “una città integrativa, sempre più facile e accessibile a tutti”. L’ascensore consente infatti di superare un salto di quota di circa 40 metri e così di collegare agevolmente la città bassa con la nuova Praza Estación, progettata da Morphosis Architects.
Il progetto degli studi associati è stato la risposta alle domande giuste poste in modo chiaro dal bando di concorso, ovverossia: realizzare un’infrastruttura che non impedisse la vista verso la città bassa e la Rìa de Vigo dall’atrio centrale della nuova stazione intermodale; realizzare una passerella sopraelevata concepita come un'estensione della piazza pubblica e come un belvedere; evitare che le persone che vivono nei palazzi vicini alla passerella perdessero parte della loro privacy; infine la richiesta che "tutte queste domande possano essere risolte con un unico gesto, un saluto al visitatore, e a consumo zero". “Halo” consiste di due forme primarie, due elementi semplici: uno verticale, la torre degli ascensori, che è l’estrusione di una base trapezoidale; uno orizzontale, la passerella-belvedere circolare collegata alla Praza Estación. La scelta di allontanare la torre dalla piazza attraverso la passerella è finalizzata a non ostruire la vista verso la Ría de Vigo dall’atrio verticale del centro commerciale. Gli autori definiscono Halo “una scultura di linee pure, l’unione di ingegneria, architettura e arte”. Osservando gli schizzi di progetto, la combinazione di torre e passerella circolare sembra descrivere una figura umana filiforme, come certe sagome delle sculture di Alberto Giacometti, nell’atto di abbracciare qualcuno o qualcosa; forse, in questo caso, si potrebbe immaginare un abbraccio o un ricongiungimento metaforico fra la città bassa e quella alta. La torre degli ascensori è collocata alla fine di e centrata rispetto all’asse di Rúa Serafín Avendaño, una via che, tagliando Avenida de García Barbón, Rúa de Rosalía de Castro e Rua do Areal arriva direttamente alla Stazione dei treni Vigo Guixar, ubicata in prossimità dell’area portuale. In questo modo, secondo i progettisti, Halo comunica visivamente con entrambi i nodi del trasporto pubblico e guida facilmente il visitatoreviaggiatore. La torre è una scatola, di circa 6x6 metri di ingombro, composta da tre lati in cemento armato, il cui spessore dei muri è di circa 90 centimetri, e da un lato vetrato.
La scelta del lato vetrato si spiega per ragioni di accessibilità, ossia rendere fruibile l’ascensore anche alle persone che soffrono di claustrofobia, e per consentire la vista panoramica verso la città bassa e la costa. La torre ospita due ascensori della capacità di diciassette persone ciascuno e le scale di emergenza. Il tempo di salita/discesa degli ascensori è di 30 secondi. Nei due cavalletti di supporto della passerella, a un’altezza di circa 11 metri dal suolo, sono stati collocati due aerogeneratori eolici per alimentare gli ascensori, così da renderli il più possibile energeticamente autosufficienti; in ogni caso, per ovviare ai giorni in cui il vento non è in grado di generare energia elettrica sufficiente, gli ascensori sono comunque collegati alla rete pubblica. La passerella è uno scheletro metallico appoggiato sulla torre degli ascensori in cemento armato e su due “cavalletti” in acciaio, che sono stati introdotti perché la struttura portante della piazza non era stata pensata per sopportarne il carico. La passerella è una porzione di corona circolare, in quanto è stata tagliata per andare in battuta sulla piazza della stazione così da definire due accessi distinti: usciti dall’ascensore, prendendo il lato destro, i passanti sono orientati verso Rúa Urzáiz; il lato sinistro, invece, sbarca e dirige il flusso verso Rúa Vía Norte. I lati esterni sia della passerella sia dell’ascensore sono rivestiti con una doppia lastra di vetro stratificato bianco latte, che consentono di vedere sempre la struttura portante e di notte, grazie alla retroilluminazione, fanno apparire l’infrastruttura come un’enorme scultura luminosa. D’altronde “halo” significa alone o aureola, ed è proprio così che appare da distante.
UNA PASSARELLA-BELVEDERE BIFRONTE
Il diametro interno dell’anello “virtuale” della passarella-belvedere è 71,60 m, quello esterno è 84,50 m. La passerella è formata da due bracci, dove l’unico elemento che mantiene la stessa quota è la soletta del piano di calpestio. Il braccio verso nord-est ha sezione a forma di “G”, è costituita da elementi scatolari in acciaio che formano due travi reticolari verticali nelle quali si innestano i due elementi orizzontali, essi stessi composti da travi reticolari in elementi scatolari. L’impalcato è formato da travi alveolari in acciaio, connesse mediante bullonature alla struttura principale a “G”, sulle quali sono saldate tre travi scatolari, che sostengono la soletta in lamiera grecata e cemento armato del piano di calpestio della passerella. La forma a “G” è stata così concepita in modo da formare una pensilina per consentire il passaggio al coperto in caso di pioggia, ma, come richiedeva il bando di concorso, per assicurare la necessaria privacy agli inquilini dei condomini di Rùa Callao, che, altrimenti, sarebbero stati esposti a un flusso incessante di persone davanti alle loro finestre. Il braccio verso nord-ovest, completamente aperto, si può assimilare a una forma a “U”, in cui gli elementi lineari delle travi reticolari sono costituiti da elementi scatolari, mentre gli elementi diagonali e verticali sono costituiti da profilati ad ali aperte. Gli elementi principali dell’impalcato, su cui sono saldate tre travi scatolari che sostengono la soletta in lamiera grecata e cemento armato del piano di calpestio della passerella, sono travi in acciaio ad ali aperte connesse alla struttura principale a “U” mediante bullonature. I due bracci sono stati realizzati off-site per sezioni, le quali sono state assemblate in cantiere. Durante le fasi di costruzione sono stati predisposti, temporaneamente, diversi supporti metallici a traliccio verticali, a integrazione dei tre permanenti, ossia i due portali in acciaio, sui cui rispettivi traversi, a una quota di circa 11 metri dal suolo, è stato fissato un aerogeneratore eolico, e alla struttura a pareti in cemento armato del vano ascensori. La passerella ha una larghezza utile di 4,50 metri. Le balaustre dell’anello interno sono alte nel lato interno 122 centimetri e in quello esterno 126, sono profonde 95 centimetri, mentre quelle dell’anello esterno 100. Quelle interne e parzialmente quelle esterne sono rivestite di pietra acrilica, un materiale composito non assorbente e non poroso, resistente agli agenti chimici e ai raggi ultravioletti, il cui colore si mantiene sostanzialmente inalterato nel corso degli anni. L’altezza e la profondità delle balaustre, superiori rispetto alla norma, si spiega con l’obiettivo di non impressionare le persone timorose del vuoto e di impedire atti inconsulti.
Scheda progetto
Location: rúa Serafín Avendaño, Vigo, Spain
Use: elevator tower, panoramic walkway
Dates: 2020-2024
Client: Local Government of the Council of Vigo
Project authors and construction management: Arenas & Asociados, Miguel Sacristán Montesinos; AM2 Arquitectos: Alexandre Mouriño; NOARQ: José Carlos Nunes de Oliveira
Project Arenas & Asociados: Guillermo Capellán Miguel, Emilio Merino Rasillo, José Ramón González, Calvo, Javier Fernandez Antón Alejandro Godoy Ansótegui Julio González Zalduondo, Carlos Alonso Velasco Pablo Garrido de Marcos Rafael Arroyo Velasco Isabel Ortiz Escudero Jesús Posadas Carmona Fátima Castillo Piñuela José G. García Martín, Sara Perez Vegar, Carmen Urdinguio Yruela
AM2 Arquitectos: Trinidad López
NOARQ: Florencia Lucia Ruiz, Manuel Eduardo Lopez, Gonçalo José Almeida Ferreira, André Oliveira, Gaia Ferraris Eduardo Kenji, Nuno Gonçalves, Daniela Amorim, Ana Nogueira, Manuel Eduardo Lopez
3D Visualization: Alessandro Ghidini, Javier Hinojosa Javier Rey
Constructor Ute Halo Vigo Ferrovial - Oreco Balgon Construction Manager: Alejandro Martin Velasco (Ferrovial)
Production Manager: Diego Prado Dopeso (Oreco Balgón)
Manager of the UTE: Guillermo Fernández Pellín
Construction Managers: Halo Vigo Ute: Adolfo López Díaz (Capataz), Luis González Rodriguez (Oficial)
Ferrovial: Alejandra Fernández Vázquez (Técnico PRL), David García Ariza (Topografo), Manuel Gómez Dantas (Encargado), Raúl Cadenas Acebes (Administrativo), Jesús Valea Deben (Administrativo)
Contract Manager Concello de Vigo: Jerónimo Centrón Castaños
Health and Safety Coordinator: Gianfranco Paolo Olivieri Guadalupi, Jaime Carlos Martinez Losada (adjunto) Julio Millara (adjunto)
Photos: João Morgadoj
VIALIA VIGO INTERMODAL STATION
La passerella di Halo sbarca le persone nella Praza Estación i cui autori sono Morphosis Architects. Il complesso progettato dallo studio angeleno è incastonato nel fianco della collina Castro, in un sito molto stretto e lungo, e si sviluppa per una profondità di 17 metri. Come affermano gli architetti il progetto “cerca di ricucire il contesto circostante e di rafforzare i collegamenti urbani con il centro di Vigo”. La “facciata” principale è, di fatto, la nuova piazza pubblica, che copre una superficie di 30.000 metri quadri, sulla quale sono stati realizzati campi da gioco e skate park. Da essa è possibile accedere alle due funzioni principali contenute nel sottosuolo: l’hub intermodale e il centro commerciale. L’hub intermodale ospita diverse opzioni di mobilità: contiene la nuova stazione ferroviaria ad alta velocità Vialia Vigo, che collega la città a Madrid e all’intera regione e che è adiacente alla stazione degli autobus; ha un parcheggio con una capienza 1.549 posti auto; è collegato a piste ciclabili. L’ingresso principale della stazione, in particolare per chi utilizza i mezzi pubblici o privati, si trova nel fronte nord-ovest, due livelli sotto il piano di calpestio della piazza. L’accesso è segnalato dalla scritta Vialia Vigo, realizzata con un lettering gigante, come i Morphosis hanno già fatto, seppure con modalità diverse, al Caltrans District 7 Headquarters a Los Angeles (2000-2005), al NOAA Satellite Operation Facility a Suitland nel Maryland (2003-2005) e al University of Toronto Graduate Student Housing (1998-2000). La facciata della stazione originale è stata conservata e ricollocata accanto al nuovo ingresso con l’intento di farla diventare un punto di interesse storico che accoglie i visitatori di Vigo. Inserita nel tessuto della città su tre lati, la stazione rivela la sua dimensione sul lungo prospetto nord, dove l’ampio piano di pannelli in acciaio perforato definisce un gesto grandioso lungo l’autostrada principale che conduce a Vigo. Il grande centro commerciale, che occupa tre livelli, ospita oltre centoventicinque negozi, diversi ristoranti e bar e un cinema multisala, oltre a spazi per uffici. Il cuore dell’intervento di Morphosis Architects è l’atrio centrale, verso il quale arrivano, o si dipartono, tutti i percorsi. La hall si sviluppa per quattro piani ed è illuminata da lucernari e, in particolare, da una ventrata alta circa 16 metri che incornicia la vista verso la città bassa, il porto e la Ría de Vigo. È proprio in ragione di questa enorme finestra panoramica che il bando di concorso per l’ascensore richiedeva che l’infrastruttura per la risalita non la occludesse in nessun modo. Il vuoto del grandioso atrio è solcato da scale e scale mobili, perforato da ascensori e trafitto da travi inclinate in acciaio che sostengono i piani dei diversi livelli che attraversano o vi si affacciano. Visto da certe prospettive, il primo aggettivo che viene in mente per qualificare uno spazio del genere è piranesiano, “si parva licet componere magis”, per citare un verso di Virgilio contenuto nelle Georgiche (Libro IV, v. 176).
Scheda progetto
Location: Praza Estación 1, Vigo, Spain
Use: Intermodal transit center with highspeed and local rail station; shopping center with retail, dining, and movie theatres; bike stations; parking; and public plaza with sports and
Recreation courts design: 2008 - 2012
Construction: 2018 - 2022
Client: ADIF (Phase 1) and Nhood (Phase 2)
Morphosis Team
Design director: Thom Mayne
Partner-in-charge: Brandon Welling
Project managers: Charles Lamy (Phase 1), Crystal Wang (Phase 2)
Project designers: Hunter Knight Daniel Pruske Ben Toam
Project team: Jessica Chang, Debbie Chen, Katherine Corsico, Kabalan Fares, Stuart Franks, Janice Kim, Jennie Matusova, Stephanie Rigolot, Go-Woon Seo, Aleksander Tamm-Seitz, Natalia Traverso Caruana
Advanced technology: Cory Brugger, Kerenza Harris, Stan Su, Atsushi Sugiuchi
Project assistants: Laura Cella, Fredy Gomez, Ibrahim Ibrahim, Darlene Ifeorah, Ilko Iliev, Matt Lake, Eric Lawler, Owen Merrick, Eric Meyer, Jean Oei, Danny Ortega, Yugin Sim, Alan Tai
Visualization: Jasmine Park, Josh Sprinkling
Partner architect: B+DU Estudio de Arquitectura
Partner principal-in-charge: Begoña Diaz-Urgorri, Leon Benacerraf
Partner project architect: Alicia Berenguer
Partner project team: Alicia Bautista, Manuel Cifuentes, Elisabeth González, Martín González-Garcés Mediero, Teresa Goyarrola, Borja Herrero, Eider Holgado, Agustín Sánchez, Esther Vidal
Associate architect: Coot Federico Sotomayor (Phase 1), L 35 (Phase 2)
Project management: Riofisa Sau
Structural engineer: Fhecor, Luis Casas
MEP engineer: Inypsa Sa
Photos: Roland Halbe